FacebookInstagramXWhatsApp

Quanto ci costa il cambiamento climatico?

L’Italia è il secondo paese europeo per danni economici. Ecco le cifre e le regioni più colpite
Clima1 Settembre 2021 - ore 08:19 - Redatto da Redazione Meteo.it
Clima1 Settembre 2021 - ore 08:19 - Redatto da Redazione Meteo.it
(foto: Hermann/Pixabay)

Ciascun evento meteo-climatico estremo causa danni non solo al territorio, e troppo spesso in termini di vite umane, ma anche dal punto di vista economico: il cambiamento climatico e l'inquinamento, insomma, numeri alla mano ci stanno rendendo sempre più poveri. Fenomeni improvvisi e incontrollabili come alluvioni, incendi, temporali intensi, frane e molto altro determinano un prezzo da pagare che ricade su stati e cittadini, con danni economici che spaventano soprattutto in termini di prospettive future.

Inoltre, il riscaldamento globale e il conseguente scioglimento dei ghiacciai potrebbero causare danni ancora più gravi nel futuro prossimo, come la compromissione degli ecosistemi marini, la necessità di abbandonare intere città a causa dell'aumento del livello dei mari e l'estinzione di molte specie viventi. Con una minaccia che, in prospettiva, si fa sempre più concreta anche per gli esseri umani.

Per l'Europa, 450 miliardi di danni in trent'anni

A tentare di quantificare il danno, in termini economici, provocato dal cambiamento climatico è stato di recente uno studio dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea). Da questa analisi è emerso che dal 1980 al 2019, solo in Europa, sono stati persi a causa delle calamità naturali circa 446 miliardi di euro, ossia in media 11,1 miliardi all’anno, pari al 3% del prodotto interno lordo degli stati presi in considerazione. Facendo una poco lusinghiera classifica, i paesi più danneggiati dagli effetti del riscaldamento globale nel periodo analizzato sono la Germania con 107 miliardi di euro persi, seguita dall'Italia con una perdita stimata di 72 miliardi, poi la Francia (67 miliardi), il Regno Unito (53) e la Spagna (45).

I numeri ricalcolati per singolo cittadino sono ancora più emblematici: i 5 paesi che hanno perso più soldi pro-capite sono la Svizzera (2.627 euro a testa), il Lussemburgo (2.118 euro), la Danimarca (2.016), l'Austria (1.911) e la Germania (1.329). Come ribadito dall'Intergovernmental panel on climate change, un’agenzia delle Nazioni unite, la preoccupazione non riguarda solamente i dati attuali, ma soprattutto le previsioni per il futuro, che sono purtroppo molto negative: gli eventi estremi legati al clima saranno sempre più frequenti e diffusi in tutto il mondo, causando perdite economiche crescenti in tantissimi settori.

(foto: Pixabay)

In Italia danni materiali ed economici consistenti

Lo abbiamo anticipato: in termini assoluti l’Italia è il secondo paese europeo che ha avuto i maggiori danni economici. Come abbiamo potuto constatare in questi ultimi mesi, i fenomeni come alluvioni, frane, incendi e siccità sono sempre più frequenti nel nostro paese. Spiega molto bene la gravità della situazione uno studio condotto da Greenpeace Italia sul periodo che va dal 2013 al 2019. Da questa analisi è emerso che oltre il 90% dei comuni italiani è a rischio frane o alluvioni, mettendo in pericolo il 12% della popolazione complessiva.

Nei 7 anni presi in esame, i danni causati da queste sole due voci hanno determinato un impatto economico quantificato in 20,3 miliardi di euro, circa 3 miliardi di euro l’anno. La regione più colpita in assoluto è risultata essere l'Emilia-Romagna, con un costo stimato in 2,4 miliardi di euro, seguita da Campania (1,8 miliardi), Toscana (1,8), Abruzzo (1,7) e Liguria (1,7).

(foto: Wikimedia Commons)

Ma come vengono ricavati questi numeri? Il processo è molto semplice: quando accade una calamità naturale significativa e viene dichiarato lo stato di emergenza, viene di conseguenza elaborata una stima dei danni. Per porre rimedio e ripristinare la situazione precedente viene stanziato il corrispettivo in fondi pubblici, i quali vanno indirettamente a gravare sulle tasche di tutti gli italiani.

A rendere ancora più grave la situazione è che i soldi che lo stato devolve alle regioni per rimediare ai danni causati da frane e alluvioni sono pari - si stima - appena al 10% delle risorse realmente necessarie per rimediare al danno subìto. Il risultato è che i territori si trovano di fatto abbandonati a se stessi, e le stime dei danni complessivi rischiano di essere piuttosto delle nette sotto-stime, sia perché non includono davvero tutti i danni sia perché tralasciano quei fenomeni meteo-climatici che provocano danni minori.

Siamo incapaci di fare una vera prevenzione

La soluzione per porre rimedio a tutto questo è evidentemente una sola: creare un futuro più sostenibile, emettendo meno sostanze inquinanti e riducendo il riscaldamento globale che è alla base dell'aumento degli eventi climatici estremi.
Come è facile intuire, però, tutto questo processo non può accadere da un giorno all’altro, ma occorre molto tempo per invertire la tendenza: anche gli Accordi di Parigi, per esempio, parlano di obiettivi solo parziali per il 2030, e di azzeramento delle emissioni nette di CO2 da qui al 2050. Oltretutto, finora questo cambio di paradigma è stato fortemente annunciato ed enfatizzato, ma poco intrapreso in termini concreti. La strada per l’abbandono dell’uso di gas fossile, petrolio e carbone è ancora tutta in salita, e per realizzare una reale transizione ecologica è necessaria una svolta decisiva che ancora non è arrivata.

(foto: Pixabay)

Nei prossimi anni dovremo senz'altro continuare a fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico, e la prevenzione idrogeologica di fronte agli eventi estremi è la nostra unica arma a disposizione, spesso sottovalutata. Nel periodo dal 2013 al 2019 sono stati impiegati per questi interventi nel nostro paese appena 2,1 miliardi di euro, un decimo dei soldi spesi per rimediare ai danni causati dagli eventi avversi. La cosiddetta messa in sicurezza dei territori, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene in maniera superficiale e tardiva, di fatto nella vana speranza che frane e alluvioni smettano di esistere e di causare danni.

Articoli correlatiVedi tutti


  • Meteo Primo Maggio: meno piogge, più sole e temperature in aumento
    Clima29 Aprile 2025

    Meteo Primo Maggio: meno piogge, più sole e temperature in aumento

    Che tempo farà nel weekend del Primo Maggio? Dopo le ultime piogge arriva l'alta pressione con sole, caldo e temperature estive in Italia.
  • Maltempo Francia, grandinata tra Alto Doubs e Giura: strade imbiancate - Video
    Clima29 Aprile 2025

    Maltempo Francia, grandinata tra Alto Doubs e Giura: strade imbiancate - Video

    Una violenta grandinata si è abbattuta nell’Haut-Doubs e nel Giura in Francia: strade imbiancate come se avesse nevicato. Foto e video.
  • Meteo, in settimana arriva un assaggio d'estate?
    Clima28 Aprile 2025

    Meteo, in settimana arriva un assaggio d'estate?

    L'anticiclone è in rinforzo sull'Italia con un aumento delle temperature e valori tipici di inizio d'estate. Ecco le previsioni meteo.
  • Meteo ponte 25 aprile: in arrivo temporali e grandine?
    Clima26 Aprile 2025

    Meteo ponte 25 aprile: in arrivo temporali e grandine?

    Clima instabile e variabile in vista del weekend del 25 aprile 2025: in arrivo temporali intensi con allerte meteo.
Ultime newsVedi tutte


Meteo: ponte del Primo Maggio stabile e con caldo estivo, ma quanto durerà? La tendenza
Tendenza29 Aprile 2025
Meteo: ponte del Primo Maggio stabile e con caldo estivo, ma quanto durerà? La tendenza
L'Anticiclone nel corso del ponte del Primo Maggio innesca la prima ondata di caldo dal sapore estivo sull'Italia. Avrà vita lunga? La tendenza.
Meteo: Primo Maggio con caldo estivo e picchi di 30 gradi! Ecco dove
Tendenza28 Aprile 2025
Meteo: Primo Maggio con caldo estivo e picchi di 30 gradi! Ecco dove
Maggio esordisce con la prima ondata di calore che investirà l'Italia e molti Paesi d'Europa. Festa dei Lavoratori con clima da inizio estate.
Meteo, Primo Maggio con un assaggio d'estate: la tendenza per la festa dei Lavoratori
Tendenza27 Aprile 2025
Meteo, Primo Maggio con un assaggio d'estate: la tendenza per la festa dei Lavoratori
Torna l'alta pressione di matrice africana: in alcune zone registreremo temperature da inizio estate! La tendenza meteo
Mediaset

Ultimo aggiornamento Mercoledì 30 Aprile ore 09:06

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154