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Come vedere la cometa 67P/C-G

Ecco come osservare al meglio la cometa che sta passando vicino al Sole e alla Terra
Spazio1 Novembre 2021 - ore 08:12 Redatto da Redazione Meteo.it
Spazio1 Novembre 2021 - ore 08:12 Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Wikimedia Commons)

La cometa 67P/C-G si sta avvicinando al Sole e alla Terra, diventando per gli appassionati di spazio del nostro pianeta sempre più luminosa e affascinante: nel mese di novembre infatti raggiungerà la distanza minima dalla Terra dei prossimi 190 anni, dando vita a un fenomeno astronomico di grande interesse per tutti gli appassionati. La fama di questo ammasso ghiacciato risalente al periodo di formazione del Sistema solare è da attribuire soprattutto alla missione Rosetta - così chiamata in onore della celeberrima stele di Rosetta - che aveva lo scopo di analizzare nel dettaglio la superficie della cometa e farci scoprire di più sulle sue caratteristiche.

In questi giorni, però, la finalità è anzitutto godersi lo spettacolo. Per potere ammirare a pieno il passaggio della cometa l'aspetto più importante è potere contare su condizioni meteorologiche favorevoli e sulla presenza di un’atmosfera poco turbolenta, ma non solo.

Una scoperta casuale per una cometa particolare

La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (cometa 67P/C-G in versione abbreviata) è una cometa gioviana, appartenente al nostro sistema solare con un periodo orbitale di 6,45 anni, pari a 2351 giorni. Si chiama gioviana, infatti, perché la sua orbita di rivoluzione intorno al Sole viene percorsa in un tempo maggiore della metà di quello impiegato dal pianeta Giove, che è di 11,86 anni.

Come la maggior parte delle piccole comete ghiacciate del Sistema solare, presenta un doppio lobo: uno maggiore con dimensioni circa 4,1 × 3,2 × 1,3 chilometri cubi e uno minore di dimensioni circa 2,5 × 2,5 × 1,0 chilometri cubi. Si ritiene che la sua formazione si sia verificata a seguito delle collisioni dei detriti ghiacciati nelle prime fasi di formazione del sistema solare.

Scoperta dall'astronomo ucraino Klym Ivanovyč Churyumov a seguito dell’analisi di una foto scattata l’11 settembre 1969 presso l’osservatorio di Almaty dalla collega Svetlana Ivanovna Gerasimenko, la cometa deve ora il suo nome a entrambi. L’immagine raccolta da Gerasimenko aveva uno scopo completamente diverso, visto che si stava analizzando la cometa 32P/Comas Solà, ma grazie a una serie di analisi successive si arrivò alla conclusione che si trattasse di un corpo nuovo, fino a quel momento sconosciuto. Insomma, come molto spesso accade in astronomia, la scoperta è stata casuale ma ha dato il via a una serie di analisi accurate e a una delle missioni spaziali più conosciute degli ultimi anni.

La missione Rosetta e il lander Philae

La cometa 67P/C-G è famosa anche per essere stata raggiunta nel 2014 dalla sonda Rosetta dell’Agenzia spaziale europea (l'Esa). Inizialmente l’obiettivo della missione era di prelevare dei campioni del corpo celeste e riportarli a Terra. Ma in seguito, per problemi di costi e tempi, si è deciso di modificare lo scopo finale e di utilizzare la sonda spaziale per orbitare intorno alla cometa da agosto 2014 a dicembre 2015. Inoltre, nel novembre 2014, fu rilasciata una sonda secondaria, il famoso lander Philae, concepita per cadere sulla superficie della cometa e per analizzarla in dettaglio.

Un modello digitale della sonda Rosetta (foto: Wikimedia Commons)

Grazie a questa missione, la cometa 67P/C-G ha guadagnato un fascino unico, perché chiunque la osservi pensa anzitutto che quel pezzo di ghiaccio con i due lobi è stato visitato ed esplorato da un veicolo spaziale inviato dall’umanità.

Adesso o nel 2214

L’ultima volta che la cometa ha raggiunto il perielio (ossia il punto di minima distanza da Sole) risale al 13 agosto del 2015. Dopo 6 anni abbondanti, 67P/C-G si sta nuovamente avvicinando rapidamente alla Terra e al Sole, diventando ogni giorno più luminosa. Dopo aver vagato a lungo per il Sistema solare, arriverà alla sua distanza minima dalla nostra stella nella giornata di martedì 2 novembre.

(foto: Wikimedia Commons)

E una decina di giorni dopo, il 12 novembre, sarà per la precisione il giorno della maggiore vicinanza alla Terra, con una distanza di appena 0,42 unità astronomiche, pari a circa 61 milioni di chilometri. Vale a dire, si infilerà tra l'orbita del nostro pianeta e quella di Marte. L’orario esatto sarà le 00:50 UTC, ossia le 1:50 di notte in Italia. Anche se quello che si vedrà scrutando il cielo sarà una luminosità appena maggiore rispetto ai giorni precedenti e successivi, questo evento sarà ricordato a lungo, e non tanto perché la prossima volta che la cometa 67P/G-C raggiungerà il perielio sarà tra circa 6 anni e mezzo. Soprattutto, infatti, bisognerà attendere 193 anni (precisamente fino al 16 novembre 2214) affinché il nostro pianeta sia più di nuovo così vicino alla cometa.

(foto: Pixabay)

Come osservare al meglio la cometa

Nel 2014, a seguito delle immagini scattate durante la missione Rosetta, molti hanno conosciuto il fascino della Cometa 67P/G-C, con la sua caratteristica forma a paperella. Ormai manca poco all’occasione di poterla osservare relativamente da vicino, sfruttando peraltro l’aumento di luminosità provocato dalla vicinanza con il Sole. Nel suo momento di massimo splendore la cometa avrà una magnitudine pari a 9 o a 10, quindi sarà semplice ammirarla anche con telescopi amatoriali dotati di fotocamere, o semplici binocoli. E già nella prima settimana di novembre tutte le notti sono buone per l'osservazione: la cometa sorgerà nella tarda serata, a nord-est, vicino alla costellazione dei Gemelli, rimanendo poi visibile fino a notte inoltrata.

Purtroppo, sarà piuttosto difficile osservarla a occhio nudo durante la sua traversata nella volta celeste, e solo gli osservatori più esperti potrebbero riuscire a intravederla senza aiuti tecnologici. Ma per fortuna basta un po' di buona volontà, qualche semplice strumento astronomico, un cielo adeguatamente buio e sereno e degli abiti caldi per godersi al massimo l'osservazione.

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