Variante Covid fa registrare nuovo boom di casi: quali sono i sintomi più diffusi?

La settimana appena trascorsa ha fatto registrare il picco settimanale più elevato di contagi da Covid-19 del 2025. Secondo il report diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che prende in esame il periodo tra il 28 agosto e il 3 settembre, in Italia sono stati rilevati 2.050 nuovi casi. Si tratta del valore settimanale più alto registrato dall’inizio dell’anno, segnando un nuovo massimo nei dati relativi alla diffusione del virus nel 2025.
Covid, nuovo boom di casi: ecco quali sono i sintomi più diffusi
La variante Stratus, emersa per la prima volta tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate del 2025, è una nuova sottolinea appartenente al ceppo Omicron del virus SARS-CoV-2.
La sua diffusione rapida ha portato sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sia il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) a classificarla tra le varianti "sotto osservazione". Questo tipo di classificazione non indica necessariamente un aumento della pericolosità, ma consente di monitorare da vicino aspetti come la capacità di trasmissione, la severità dei sintomi e la possibilità di aggirare la protezione immunitaria.
I sintomi associati a Stratus ricordano quelli delle precedenti varianti del Covid-19, ma i medici stanno riscontrando alcune caratteristiche specifiche. Tra queste, spicca una forte infiammazione della gola, spesso descritta come “sensazione di taglio” o “gola a rasoio”, accompagnata da raucedine marcata.
Altri segnali frequenti dell’infezione includono febbre di grado medio e tosse secca persistente. In diversi casi italiani si è tornati a rilevare anche anosmia e ageusia, ovvero la perdita dell’olfatto e del gusto, sintomi più comuni nelle fasi iniziali della pandemia, ma meno ricorrenti nelle ondate recenti. Restano inoltre presenti i classici segnali influenzali: spossatezza, dolori muscolari e malessere generale.
Cosa fare in caso di sintomi sospetti di Covid
Attualmente, anche in caso di positività al virus SARS-CoV-2, non è più previsto l’obbligo di isolamento domiciliare. Chi risulta positivo a un tampone molecolare o antigenico rapido non è quindi tenuto ad adottare misure restrittive obbligatorie.
Tuttavia, il Ministero della Salute invita a mantenere comportamenti responsabili per limitare il rischio di contagio. Le principali raccomandazioni includono: indossare la mascherina (chirurgica o FFP2) in presenza di altre persone, restare a casa se si hanno sintomi fino alla loro scomparsa, curare attentamente l’igiene delle mani, evitare luoghi affollati e contatti con soggetti fragili, immunodepressi o donne in gravidanza. È inoltre consigliato non accedere a ospedali o Rsa, in particolare per chi lavora in ambito sanitario.
Chi ha avuto contatti stretti con un positivo non è soggetto ad alcun vincolo, ma deve monitorare la comparsa di eventuali sintomi e, se compaiono, sottoporsi a un test diagnostico. Anche in assenza di sintomi, si consiglia di limitare i contatti con persone a rischio.