Solo l'Europa taglia la CO2 nel 2024, il resto del mondo resta in crescita

L’Unione Europea si prepara alla Conferenza sul Clima Cop30 di Belém con un obiettivo ancora più ambizioso sul fronte ambientale. Il Consiglio UE, dopo un confronto tra tutti i ministri dell’Ambiente, ha approvato la nuova strategia climatica, la cosiddetta Nationally Determined Contribution, che verrà presentata ufficialmente alle Nazioni Unite nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Il piano prevede una riduzione delle emissioni di gas serra compresa tra il 66,25% e il 72,5% entro il 2035 rispetto ai livelli del 1990. Restano confermati i traguardi intermedi: -55% entro il 2030 e -90% entro il 2040.
Clima, Unione Europea raggiunge l'accordo: ok a taglio delle emissioni entro il 2040
I ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea hanno trovato un accordo, approvato a maggioranza qualificata, sul nuovo obiettivo climatico che punta a ridurre del 90% le emissioni entro il 2040. L’intesa, raggiunta dopo oltre un giorno di intense trattative, introduce alcune misure di flessibilità per rendere il percorso più graduale. Tra queste, la possibilità di conteggiare fino al 5% di crediti di carbonio internazionali extra UE nel bilancio delle emissioni, oltre a un ulteriore 5% acquistabile dai singoli Stati per sostenere gli impegni nazionali. Il testo stabilisce inoltre una revisione biennale dei progressi, basata sulle valutazioni della Commissione Europea in merito alla legge sul clima.
Contestualmente, è stato approvato anche il nuovo contributo determinato a livello nazionale (NDC) dell’UE per la Cop30 di Belém, che prevede un taglio tra il 66,25% e il 72,5% entro il 2035 rispetto ai livelli del 1990. Nel 2024 le emissioni europee di CO₂ sono diminuite del 3,8% rispetto all’anno precedente, mentre a livello mondiale si è registrato un nuovo record dovuto ai combustibili fossili.
Emissioni di CO2 in crescita in Italia nel primo semestre: i dati
Dopo oltre due anni di flessione, le emissioni di anidride carbonica in Italia tornano a crescere, registrando un aumento dell’1,3% nel primo semestre del 2025, nonostante i consumi energetici restino quasi invariati. Lo segnala l’analisi trimestrale dell’ENEA sul sistema energetico nazionale, che evidenzia un rallentamento della transizione ecologica. Il consumo di gas naturale è salito del 6%, mentre le fonti rinnovabili hanno segnato un calo del 3%.
A pesare è stato l’inverno più freddo, che ha incrementato l’uso di gas per il riscaldamento e la produzione elettrica, già penalizzata dal forte calo dell’idroelettrico (-20%) e dell’eolico (-12%). Solo il fotovoltaico mostra un segno positivo (+23%), ma insufficiente a bilanciare il resto. L’aumento delle emissioni rappresenta un segnale d’allarme per la decarbonizzazione del Paese, frenata da fattori climatici, costi energetici elevati e una debole crescita industriale.






