Meteo, rischio supercelle: cosa sono e perché non sono come gli altri temporali

L'eccezionale ondata di caldo che ha colpito l'Italia nelle ultime settimane, ha iniziato a mostrare segni di cedimento già ieri, domenica 6 luglio, con forti nubifragi sul Nord Italia. Potrebbe dare origine, in particolare nel Nord Italia, a fenomeni temporaleschi estremamente violenti noti come supercelle. Questi rari eventi meteorologici sono noti per la loro intensità e la capacità di produrre condizioni atmosferiche avverse significative.
Rischio supercelle nel Nord Italia nelle prossime ore?
L'arrivo dell'aria fresca dall'Atlantico si scontrerà con le masse d'aria calda ancora presenti, creando un contesto favorevole allo sviluppo di tali eventi tumultuosi. È importante sottolineare che il rischio di supercelle nel Nord Italia potrebbe comportare non solo venti di grande forza, ma anche grandinate di notevoli dimensioni e, in taluni casi, la formazione di tornado.
Gli esperti dell'americana NOAA (National Oceanic and Athomspheric Administration) fanno sapere da tempo che la combinazione di queste componenti atmosferiche può generare situazioni meteorologiche pericolose.
Cos'è una supercella e perché può rivelarsi più pericolosa di un temporale?
La supercella rappresenta un tipo di nube temporalesca particolarmente intensa e altamente sviluppata. La sua peculiarità risiede nella presenza di una corrente ascensionale rotante, nota come mesociclone, che in condizioni atmosferiche particolari può estendere la durata del temporale anche per diverse ore.
Un temporale si origina quando una massa d'aria calda e umida vicino al suolo tende a salire, raggiungendo quote superiori dove si condensa e dà vita a imponenti nubi cumulonembi. Tuttavia, affinché questo processo avvenga, è necessario un fattore in grado di sollevare l'aria, tipicamente rappresentato dall'arrivo di aria più fredda e secca in quota.
Nelle supercelle, il potente moto di rotazione verticale dell'aria calda ascendente (updraft rotante) mantiene separati i flussi verticali ascendente e discendente, consentendo così che il meccanismo che alimenta il temporale rimanga attivo. Le correnti discendenti non si disperdono all'esterno del temporale, ma vengono attratte all'interno grazie al mesociclone, e la forza del moto rotante può causare la formazione di un "overshooting top", che si manifesta come una sorta di cupola sulla parte superiore della nube temporalesca.
Quanti tipi di supercella esistono?
Questi eventi vengono classificati in tre distinti gruppi, sulla base delle loro caratteristiche strutturali, dinamiche e ambientali:
- supercelle classiche
- supercelle a bassa precipitazione (LP)
- supercelle ad alta precipitazione (HP)
Le prime si caratterizzano per la presenza di un mesociclone ben definito e per una netta distinzione tra l'area di precipitazione e il flusso ascendente dell'aria. Questo tipo di struttura meteorologica è facilmente identificabile attraverso l'analisi radaristica, dove si manifesta frequentemente con una struttura a torre e una configurazione a forma di "uncino", comunemente nota come hook echo. Queste supercelle sono le principali responsabili di eventi estremi, come le grandinate con chicchi molto grandi e i tornado che spesso si verificano nelle grandi pianure degli Stati Uniti.
Le supercelle a bassa precipitazione sono caratterizzate da precipitazioni scarse o moderate, con un updraft predominante e ben visibile. La zona di precipitazione è limitata e frequentemente distaccata dall’updraft, conferendo loro una visibilità maggiore rispetto ad altre supercelle. Sul radar, si presentano in modo compatto e con una struttura meno definita. Anche queste supercelle possono originare tornado e grandinate, ma in genere si tratta di fenomeni di minore intensità. Tra le caratteristiche principali delle supercelle LP troviamo invece una grande quantità di fulmini.
L'ultima categoria racchiude le supercelle ad alta precipitazione, fenomeni in grado di dare luogo a precipitazioni intense che avvolgono l’updraft e il mesociclone. La zona di precipitazione è molto estesa e spesso questo evento crea un muro di pioggia e grandine che può mascherare la rotazione. Non è escluso che possano formare dei tornado, anche se generalmente si tratta di fenomeni meno intensi rispetto alle supercelle classiche, mentre più frequentemente danno luogo a grandine di grandi dimensioni, venti molto forti e alluvioni lampo. Occorre infine precisare che non è da escludere che una supercella che si forma con determinate caratteristiche non possa poi evolvere in un altro tipo.