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Le nuove malattie arrivate per colpa del cambiamento climatico

Il riscaldamento globale determina la diffusione di batteri e virus a cui non eravamo abituati
13 Settembre 2021 - ore 08:39 Redatto da Redazione Meteo.it
13 Settembre 2021 - ore 08:39 Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Pixabay)

Ad agosto il grande caldo si è fatto sentire un po’ ovunque in Italia e, in particolare, in Sicilia è stata registrata la temperatura di 48,8°C, stabilendo un nuovo record europeo da quando le temperature sono regolarmente misurate. Le ondate di caldo della stagione estiva 2021 sono state più frequenti del solito in molte aree del nostro continente, causando anche gravi disagi alle persone, costrette a rifugiarsi in casa con l’aria condizionata aspettando la sera per uscire. Oltre all'Italia, gli altri paesi che hanno particolarmente sofferto il caldo estivo sono stati - non a caso, data la loro latitudine - la Grecia e la Turchia.

Il riscaldamento globale e l'aumento delle temperature hanno determinato fenomeni atmosferici estremi, come intense grandinate, tempeste e alluvioni, oltre a incendi che hanno danneggiato la vegetazione e gli ecosistemi. Ma gli eventi meteo-climatici disastrosi e le patologie dell’apparato respiratorio causate direttamente delle sostanze inquinanti non sono gli unici problemi, in quanto è ormai evidente che il cambiamento climatico possa aumentare il rischio di diffusione di diverse malattie. Patologie tipiche di altre latitudini e che, in Europa e in particolare in Italia, sono sempre state rare o del tutto assenti.

Vibrio vulnificus: una minaccia per i Paesi baltici


Dall'inizio del 2020 l’attenzione europea e globale si è concentrata quasi esclusivamente sulla pandemia derivante dal nuovo coronavirus Sars-Cov-2, la cui diffusione non è stata condizionata dal riscaldamento globale (che potrebbe avere però influito indirettamente sul salto di specie), ma lo stesso non vale per altre malattie. Un esempio è il caso del batterio Gram negativo Vibrio vulnificus, che può causare una serie di problemi anche gravi per il nostro organismo. Il riscaldamento globale, e in particolare l'aumento di temperatura delle acque del mar Baltico, favorisce la sua proliferazione, aumentando quindi le possibilità per i bagnanti di contrarre un’infezione. Questo può accadere soprattutto se si entra in acqua con una ferita: Vibrio vulnificus è in grado di causare sepsi, ossia setticemia con una sintomatologia molto potente e un tasso di letalità pari a quello del virus Ebola.

(foto: Gimono/Pixabay)

Inoltre, lo stesso batterio è in grado di causare problemi all’apparato digerente, come gravi gastroenteriti e forte diarrea, ma anche problemi all’orecchio o al fegato. Insomma, si tratta di un batterio particolarmente pericoloso per la salute umana, e per il quale è necessario prestare molta attenzione per evitare spiacevoli conseguenze. Proprio per questo, nei Paesi baltici come Estonia, Lettonia e Lituania è stato realizzato un sistema di allerta per mettere in guardia la popolazione locale quando il rischio batterico risulta essere troppo elevato. Purtroppo, alzare il livello di attenzione e non fare il bagno in acque pericolose è l’unica cosa che è possibile fare al momento per ridurre il rischio di infezione.

Le zanzare tigre invadono il sud Europa

Nell’Europa meridionale a preoccupare sono invece gli insetti, e in particolare le zanzare tigre asiatiche (Aedes albopictus) responsabili di malattie tipicamente tropicali ma che con il cambiamento climatico potrebbero diventare sempre più diffuse anche delle nostre latitudini. Recentemente è stato diagnosticato un numero significativo di casi si dengue, chikungnya e zika, malattie virali trasmesse dalle zanzare che sono sempre più frequenti, con veri e propri focolai che non esistevano in Europa fino a qualche anno fa. La spiegazione è molto semplice: le temperature più alte e la maggiore umidità rendono l’ambiente più adatto alle zanzare tigre asiatiche, che fungono da vettori per i virus.

(foto: Wikimedia Commons)

Un esempio più comune riguarda le zanzare tigre in generale: tempo fa erano considerate in Europa un fenomeno sporadico e raro, ora praticamente tutto l’anno sono presenti nelle zone costiere e fluviali. Quello che possiamo fare è favorire il meno possibile la loro colonizzazione tenendo monitorati i ristagni d’acqua, oltre a prestare la massima attenzione possibile - cercando di non farci pizzicare - quando si va in zone ritenute a rischio. La lotta alla zanzara tigre è ormai diventata, giocoforza, un'abitudine consolidata in diverse aree d'Italia.

Sempre più contaminazioni di colture e acque

Purtroppo, ci sono parecchie altre patologie che negli ultimi anni si stanno diffondendo in Europa a causa dell’inquinamento e del conseguente cambiamento climatico. Per esempio la cosiddetta dermatite del bagnante, con bolle e pruriti causati da una famiglia di vermi che vivono come parassiti negli uccelli acquatici, è considerata una malattia emergente nel Vecchio continente, e ne sono già stati registrati numerosi casi sia in Francia sia in Svezia. La causa risiede nel fatto che gli inverni si sono fatti più miti, e di conseguenza alcune specie di uccelli sono diventati stanziali per tutto l’anno sospendendo le migrazioni, determinando un aumento importante del numero di parassiti collegati alla loro presenza.

(foto: Pixabay)

L'ascesa delle temperature, inoltre, si teme possa fare crescere anche in Italia i problemi relativi alla sicurezza delle derrate alimentari. Soltanto i paesi in via di sviluppo riscontravano questi problemi in passato, ma oggi il rischio di contaminazione degli alimenti e delle acque sta aumentando, tanto che si sono già verificati negli ultimi anni episodi sporadici di gravi proliferazioni di patogeni nelle colture a causa di stagioni estive particolarmente calde e piovose. Nello scenario dei paesi europei, per la propria posizione geografica l'Italia è proprio tra quelli che hanno potenzialmente un rischio maggiore da questo punto di vista, e ciò aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione per l'impatto che il cambiamento climatico potrà determinare sulle nostre vite.

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