Allergie da polline a maggio: le piante più attive in Italia e come proteggersi

Il mese di maggio rappresenta quello che vede la primavera raggiungere il suo massimo splendore, e con i campi colorati, gli alberi da frutto fioriti e l'aria decisamente più piacevole tornano anche le allergie stagionali. Starnuti, colpi di tosse, lacrimazione e naso chiuso sono disturbi tutti spesso riconducibili a un unico responsabile: l'attività pollinica.
Quali sono le piante responsabili delle allergie di maggio?
L'allergia ai pollini colpisce ogni anno milioni di italiani, costretti proprio in questo periodo a fare i conti con starnuti, prurito agli occhi, naso che cola e, nei casi più gravi, anche difficoltà respiratorie. Le responsabili di questi disturbi sono alcune piante, che proprio a maggio raggiungono la massima fase di fioritura.
Ma quali sono le specie incriminate? A raggiungere a maggio la fase di impollinazione e diffondere nell'aria gli allergeni sono:
- graminacee: presenti un po' ovunque (dalle zone collinari alle coste) rilasciano pollini responsabili del maggior numero di allergie
- parietaria: presente in particolare nelle aree del Centro-Sud, è caratterizzata da una fioritura lunga e particolarmente attiva
- betulla: diffusa principalmente nel Nord Italia, è nota per i suoi polini tra i più sensibilizzanti
- olivo: insieme all'olivastro è una pianta tipica del paesaggio mediterraneo, nota anche per il suo elevato carico pollinico
- quercia, faggio e carpino: presenti soprattutto nelle zone boschive e collinari italiane non sono molto aggressivi, ma possono costituire un problema per i soggetti ipersensibili.
Come difendersi dalle allergie di stagione
Chi soffre di questa patologia, sa bene quanto possa essere fastidiosa l'esposizione agli allergeni. Oltre a ridurre, laddove possibile, l'esposizione, sarebbe importante consultare i bollettini pollinici con le previsioni aerobiologiche, per conoscere in anticipo giorni e zone a maggior rischio.
Anche l'aerazione degli ambienti di casa (pratica sempre consigliata) dovrebbe essere fatta solo nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto, evitando di tenere le finestre aperte negli orari in cui l'aria è più carica di pollini.
Per evitare il contatto diretto dei pollini con gli occhi è anche consigliabile indossare degli occhiali da sole. Sarebbe poi opportuno cambiarsi gli abiti e lavarsi i capelli al rientro a casa, visto che sono proprio questi due i principali veicoli con cui il polline entra in casa.
Occorre fare attenzione anche ai panni stesi ad asciugare all'esterno: lenzuola, asciugamani e magliette potrebbero infatti rappresentare superfici in cui i pollini vanno a depositarsi.
In presenza di disturbi particolarmente intensi, sarebbe anche opportuno prevedere una visita con lo specialista allergologo. Una diagnosi permetterà di individuare gli allergeni responsabili del disturbo e impostare una terapia mirata.
Una delle opzioni a disposizione consiste nel vaccino per le allergie, ovvero l’immunoterapia allergene-specifica. Si tratta di un trattamento che agisce nel tempo sull'organismo, riducendo la reazione agli allergeni.