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La lontra è tornata in Val Chiavenna dopo tanti anni ed è un'ottima notizia

Sono state avvistate nuovamente le lontre tra i corsi d'acqua delle Alpi lombarde: mancavano da oltre 40 anni e il loro ritorno è assolutamente una bella notizia
14 Marzo 2023 - ore 10:31 Redatto da Redazione Meteo.it
14 Marzo 2023 - ore 10:31 Redatto da Redazione Meteo.it
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La lontra è uno straordinario indicatore ambientale e la notizia del suo ritorno in Val Chiavenna è davvero positiva, dopo tanti anni di assenza.

Lontra in Val Chiavenna, il ritorno dopo anni

In tempi in cui la natura è messa seriamente a dura prova e fortemente a rischio, le belle notizie sono sempre più rare ma per fortuna continuano a esserci. È di pochi giorni fa la notizia del ritorno in Italia dei castori, animali che non venivano visti nel nostro Paese da 500 anni. A conferma del chiaro segnale di avanzamento della capacità di tutela di fauna e flora nella nostra penisola e nel nostro continente, è arrivata un'altra splendida notizia riguardante animali da noi ormai scomparsi da tempo: il ritorno delle lontre in Val Chiavenna. La caccia e i cambiamenti climatici avevano messo a rischio, negli scorsi anni, la vita delle lontre tanto che in Italia sono mancate per diverso tempo. Le Alpi lombarde e la Val Chiavenna sono però tornate a essere la loro casa grazie a quello che è stato un ritorno spontaneo.

Questi animali tornati in Lombardia sono originari della Svizzera, in particolare dell'Engadina, dove sono a contatto anche con quelli autoctoni dell'Austria attraverso la valle dell'Inn. Lo spostamento naturale verso l'Italia testimonia l'ottimo stato di salute del sistema montano locale e dei corsi d'acqua; le lontre sono infatti degli indicatori naturali super attendibili essendo in grado di segnalare lo stato di salute di fiumi, laghi, ruscelli e dell'intero territorio in cui vivono. Il ritrovamento è stato effettuato grazie al progetto "Geriko Mera" all'interno appunto del fiume Mera, dove è stata accertata la presenza di alcuni esemplari. L'evento è certamente positivo e tutti gli etologi e gli ambientalisti hanno accolto la notizia con gioia, ma adesso viene la parte più delicata: il monitoraggio. Per garantire la loro sopravvivenza è fondamentale prendere tutte le precauzioni necessarie avviando una rete di monitoraggio che garantisca agli animali le giuste condizioni, evitando che finiscano vittime del bracconaggio o degli investimenti delle automobili, sorte che le aveva rese assenti dall'Italia dal 1980.

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