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C'è un nuovo grande "buco" nel Sole: che conseguenze avremo per la Terra?

Sulla superficie del Sole è stata individuata una macchia scura enorme. Ma niente paura: gli unici rischi per la Terra riguardano gli apparecchi tecnologici e i satelliti
Spazio1 Aprile 2023 - ore 19:32 - Redatto da Redazione Meteo.it
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Sulla superficie del Sole è stata individuata, nella giornata del 28 marzo scorso, la presenza di un enorme buco coronale, grande circa 20 volte la Terra, da cui fuoriesce un vento solare. Per fortuna, questo evento non dovrebbe determinare gravi conseguenze per il nostro pianeta, provocando al più dei disturbi per le comunicazioni radio e per l'operatività dei piccoli satelliti.

Nessun pericolo rilevante per la Terra

I buchi coronali - nonostante il loro nome - non sono dei veri e propri crateri all’interno del Sole, ma sono aree specifiche dove la temperatura è più bassa rispetto alle zone circostanti, determinando nelle osservazioni una macchia di colore scuro che appare simile a un buco.

La loro formazione non è casuale, ma questi "buchi" hanno una funzione specifica: agiscono come finestre che permettono la fuoriuscita del vento solare a velocità molto elevate, pari a circa 800 chilometri al secondo (circa 3 milioni di chilometri all’ora). Una volta emesso dalla superficie del Sole, se indirizzato verso la Terra, questo miscuglio di gas e particelle impiega circa 2 o 3 giorni per arrivare fino alla superficie terrestre.

Non è la prima volta che si verifica un evento simile: un "buco" con caratteristiche analoghe – di dimensioni ancora superiori, pari a 30 volte le dimensioni della Terra – era stato individuato dai satelliti della Nasa proprio pochi giorni prima, il 23 marzo. In quel caso il materiale espulso dal Sole aveva prodotto aurore boreali spettacolari.

Il secondo buco, localizzato sull’equatore del Sole e immortalato dal Solar Dynamics Observatory della Nasa, non desta particolare preoccupazione tra gli scienziati. Semplicemente, in questi giorni si potrebbero verificare cambiamenti nel campo magnetico terrestre, con conseguenti malfunzionamenti per satelliti e apparecchi tecnologici.

Insomma, possiamo continuare a dormire sonni tranquilli, perché gli unici rischi riguardano le operazioni dei veicoli spaziali, soprattutto per quello che riguarda l'utilizzo dei sistemi di orientamento. Fenomeni come questi, peraltro, sono anche molto importanti per gli scienziati per indagare e comprendere meglio il ciclo solare e ricavare nuove conoscenze utili sulla nostra stella.

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