Venerdì 17 (ottobre): origini e credenze sul giorno più sfortunato d’Italia

In Italia, il venerdì 17 è da sempre sinonimo di sfortuna e superstizione. E domani è un venerdì 17 (ottobre). A differenza di altri Paesi, dove il giorno “nero” è il venerdì 13, nella cultura italiana è il numero 17 ad avere una fama negativa. Ma da dove nasce questa credenza?
Il motivo affonda le radici nell’antichità. Già i Romani consideravano il 17 un numero nefasto, poiché scritto in numeri romani (XVII) può essere anagrammato in “VIXI”, che in latino significa “ho vissuto”, ovvero “sono morto”. Una formula funebre, quindi, associata alla fine della vita.
A questa simbologia si aggiunge il venerdì, giorno in cui – secondo la tradizione cristiana – morì Gesù Cristo. L’unione di questi due elementi, il 17 e il venerdì, ha generato la leggenda del giorno “sfortunato” per eccellenza.
Le superstizioni legate al venerdì 17
Nel corso dei secoli, il venerdì 17 è stato circondato da numerose credenze popolari. Perfino nel mondo dell’automobilismo, alcuni evitano di utilizzare il numero 17: basti pensare che la Renault F1 nel 2014 saltò il numero 17 nella numerazione delle monoposto, proprio per scaramanzia. In Italia, la paura del 17 ha anche un nome: eptacaidecafobia, termine che indica l’avversione irrazionale verso questo numero.
Curiosità e differenze con altri Paesi
Mentre in Italia si teme il venerdì 17, nei Paesi anglosassoni la giornata “nera” è il venerdì 13, anch’essa legata a un misto di religione e superstizioni. In Grecia e in Spagna, invece, il giorno sfortunato è martedì 13, poiché associato al dio della guerra Marte e alla distruzione di Costantinopoli. Queste differenze mostrano come la paura dei numeri e delle date sia un fenomeno universale, ma con varianti culturali.
Tra superstizione e ironia: come affrontare il venerdì 17
Oggi, molti italiani continuano a guardare con sospetto il venerdì 17, ma altri ne approfittano per ironizzare e sfidare la sorte. Sui social, ogni anno si moltiplicano i meme e le battute sul tema, trasformando quella che un tempo era una data temuta in un’occasione di leggerezza e umorismo. In fondo, che si creda o meno nella sfortuna, il venerdì 17 resta una ricorrenza tutta italiana, che mescola tradizione, superstizione e curiosità storiche.