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Santorini, scatta lo stato di emergenza: la situazione

Santorini è al centro di una crescente emergenza sismica, con migliaia di scosse registrate negli ultimi giorni e un’attività che non accenna a diminuire. Le autorità greche hanno dichiarato lo stato di emergenza, mentre oltre 11.000 persone hanno già lasciato l’isola.
Eventi estremi7 Febbraio 2025 - ore 12:45 - Redatto da Meteo.it
Eventi estremi7 Febbraio 2025 - ore 12:45 - Redatto da Meteo.it

Le autorità greche hanno proclamato lo stato di emergenza a Santorini in seguito a oltre 1.300 scosse sismiche, inclusa una di magnitudo 5.2. Il rilevamento di un sollevamento della caldera potrebbe indicare un’attività magmatica, mentre il rischio di frane rimane elevato. Nel frattempo, continuano le evacuazioni e le partenze dall’isola.

Stato d'emergenza a Santorini

Le autorità greche hanno dichiarato lo stato di emergenza a Santorini giovedì, temendo che le continue scosse possano preludere a un sisma di maggiore intensità. La decisione è stata presa dopo il terremoto di magnitudo 5.2 registrato mercoledì alle 21.09 ora locale, tra le isole di Amorgos e Santorini. Si stima che la scossa, la più forte degli ultimi giorni, abbia avuto un ipocentro a cinque chilometri di profondità. Le autorità hanno spiegato che la misura, adottata per affrontare l’emergenza e gestire le conseguenze, resterà in vigore fino al 3 marzo.

Secondo la Bbc, circa 11.000 persone hanno lasciato Santorini, con 7.000 partenze via traghetto e 4.000 in aereo. Giovedì mattina, tra le 06.30 e le 07.50 ora locale, si sono verificate 57 scosse sismiche, seguite da un terremoto di magnitudo 4.7 a sud-ovest di Amorgos. Finora non sono stati riportati danni gravi sull’isola, ma le misure di sicurezza restano in atto. Vasilis Karastathis, direttore dell'Istituto di Geodinamica, ha dichiarato a ERTNews: "L'attività sismica prosegue con la stessa intensità e frequenza dei giorni precedenti".

Karastathis ha sottolineato che il numero di terremoti con magnitudo superiore a 4 resta elevato e che, al momento, non ci sono segnali di un progressivo esaurimento della sequenza sismica. "Siamo ancora a metà strada. Non abbiamo osservato alcun segno di attenuazione o regressione", ha aggiunto.

Il suo collega, Thanasis Ganas, condivide la stessa analisi ma mostra un cauto ottimismo. Intervenendo sullo stesso giornale, ha affermato: "La frequenza delle scosse sta iniziando a diminuire, ma non si è ancora stabilizzata. Siamo vicini alla stabilizzazione".

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Ultimo aggiornamento Domenica 02 Novembre ore 23:12

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