Rifugi climatici urbani: cosa sono e dove trovarli

Giugno 2025 si è distinto come quello più caldo mai registrato in Europa. Le proiezioni climatiche per i prossimi anni delineano uno scenario di estati via via più roventi, in particolare nelle aree urbane, dove l’effetto dell’isola di calore accentua ulteriormente le temperature.
In assenza di interventi incisivi a livello globale, alcune amministrazioni locali stanno mettendo in campo misure di adattamento per offrire un sollievo immediato ai cittadini. Tra le soluzioni più concrete ci sono i cosiddetti rifugi climatici: spazi aperti al pubblico o ad accesso limitato, pensati per offrire protezione e comfort nei momenti in cui il caldo raggiunge livelli critici.
Cosa sono i rifugi climatici urbani per proteggersi dal caldo
I rifugi climatici rappresentano una misura essenziale per la tutela della salute durante le ondate di calore sempre più frequenti nelle città. Questi spazi, gratuiti e accessibili, offrono riparo dal caldo intenso grazie alla presenza di ombra, fonti d’acqua potabile e, spesso, aria condizionata. Sono risposte pratiche e immediate per affrontare l’emergenza climatica urbana in modo più sostenibile.
I rifugi possono essere ambienti chiusi, come biblioteche, musei, centri commerciali o altri edifici pubblici che, grazie alla loro struttura o alla presenza di aria condizionata, mantengono temperature più contenute. Ma possono includere anche luoghi all’aperto come parchi, giardini attrezzati o piscine comunali, purché offrano condizioni adeguate per resistere al caldo.
In molte città, per essere considerati rifugi climatici, questi luoghi devono soddisfare alcuni requisiti minimi: garantire un clima interno più fresco rispetto all’esterno e fornire servizi essenziali come l’accesso ai bagni e all’acqua potabile.
Le mappature di questi spazi sono pensate in particolare per aiutare le persone più vulnerabili, come i senzatetto, chi non ha mezzi economici per dotarsi di sistemi di raffrescamento domestici, anziani, bambini e chi soffre di patologie sensibili al calore. L’obiettivo principale non è costruire ex novo nuovi luoghi di refrigerio, ma piuttosto identificare e valorizzare quelli già esistenti, rendendoli facilmente riconoscibili e accessibili alla popolazione.
I rifugi climatici in Italia, dove trovarli
Già lo scorso anno in Italia si discuteva dell’opportunità di creare una rete di “rifugi climatici”, ma è solo nel 2025 che le prime liste ufficiali sono state effettivamente compilate.
A Bologna, ad esempio, è stato redatto un elenco che comprende 15 spazi selezionati tra biblioteche, parchi urbani e centri di quartiere, includendo anche la piazza coperta intitolata a Lucio Dalla. A Firenze sono stati censiti 44 siti: 37 aree verdi e 7 biblioteche pubbliche, tra cui quella delle Oblate e quella dell’Isolotto.
A Milano, il Comune ha trasformato le Case di Quartiere in veri e propri punti di accoglienza estiva, evidenziati nella Guida Ufficiale "Estate 2025". Questi luoghi, oltre a offrire sollievo dal caldo nelle ore più critiche, si configurano anche come spazi di aggregazione, con particolare attenzione a persone anziane e soggetti in condizioni di fragilità.
Torino ha attivato una rete di Centri d’Incontro climatizzati, coordinati dalle varie Circoscrizioni cittadine, accessibili per tutta la stagione estiva. L’elenco completo di questi centri è disponibile online in un documento ufficiale del Comune.
Infine, a Roma, tra le misure previste dal Piano Caldo 2025, spicca l’iniziativa “Piscine all’aperto”, che garantisce l’ingresso gratuito in 17 impianti comunali a tutti i cittadini con più di 70 anni.