Meteo, temperature fino a -9.7°C in Abruzzo sull'Altopiano delle Rocche

Le recenti condizioni meteorologiche in Abruzzo hanno messo in luce ancora una volta l'estrema rigidità del clima delle zone interne e montane della regione, soprattutto quando i cieli sono sereni e le correnti provenienti da nord-est si fanno sentire. Questo contesto atmosferico ha comportato un significativo calo delle temperature, con valori che sono scesi sotto lo zero in diverse località. Un fenomeno che conferma la caratteristica di queste aree appenniniche, in cui le escursioni termiche sono particolarmente accentuate.
Meteo Abruzzo: le Correnti Nord-Orientali e il raffreddamento notturno, -9.7 sull'Altopiano delle Rocche
L'influenza delle correnti nord-orientali, fredde e asciutte, è stata evidente soprattutto sugli altipiani e nelle valli interne dell'Abruzzo. L'assenza di nuvole ha favorito il rapido raffreddamento notturno, con la dispersione del calore accumulato durante il giorno. Durante le notti serene, il raffreddamento radiativo raggiunge i suoi livelli massimi: l'aria più fredda, essendo più densa, tende a concentrarsi nelle conche e nei pianori. In queste condizioni si verifica il fenomeno dell'inversione termica, in cui l'aria più fredda si accumula nei punti più bassi del territorio, facendo scendere ulteriormente le temperature.
Le zone più vulnerabili al freddo dell'Abruzzo
L'Abruzzo, con la sua orografia complessa e dominata da massicci montuosi che superano i 2000 metri e da valli profonde, è il contesto ideale per l'amplificazione di questi fenomeni atmosferici. Le montagne fungono da barriera naturale che incanala i flussi d'aria fredda verso l'interno, rendendo le zone come l'Altopiano delle Rocche, Campo Felice e l'Altopiano delle Cinque Miglia particolarmente vulnerabili a questo raffreddamento.
L'azione delle correnti nord-orientali, incanalate dai rilievi montuosi, non solo abbassa le temperature, ma in presenza di umidità, può anche causare nevicate intense. Tuttavia, queste nevicate sono generalmente meno abbondanti rispetto ai versanti orientali, che sono più esposti alle influenze del mare Adriatico.
Le temperature minime estreme registrate
Le rilevazioni termometriche confermano l'intensità del freddo in queste zone montane. L'Altopiano delle Rocche ha registrato temperature minime di -9.7°C, seguito da Campo Felice con -9.5°C e dalla Majelletta-Blockhaus con -9°C. Altri valori notevoli si sono osservati anche in altre località, come l'Altopiano delle Cinque Miglia (-8.7°C), il Rifugio Franchetti (-7.9°C), Castel del Monte (-7.8°C), Piani di Pezza (-7.4°C) e Campo Imperatore (-6.4°C). Anche nelle zone urbane più elevate, come la parte ovest dell'Aquila, le temperature sono scese sotto la soglia dello zero, toccando -5.4°C.
La persistenza del freddo e il record storico
Questi valori estremi evidenziano come il clima delle aree interne abruzzesi sia influenzato da una combinazione di fattori geografici, orografici e meteorologici. Le correnti nord-orientali, persistenti nei mesi invernali, sono un elemento chiave per la configurazione del clima locale, rendendo l'Abruzzo una delle regioni più fredde d'Italia durante le fasi di stabilità atmosferica e cieli sereni.
Le gelate intense registrate all'alba sono dovute all'aria fredda artica giunta nei giorni precedenti, che, con la cessazione del vento, ha portato a un abbassamento brusco delle temperature. Sebbene queste temperature siano inferiori alla norma, il record storico per la zona risale al 1985, quando furono toccati i -45°C, mentre nel 2012 si registrarono -37.4°C a circa 1400 metri di altitudine.