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Le 10 lingue più difficili da imparare per chi parla italiano secondo il Foreign Service Institute

Imparare una lingua difficile è una sfida stimolante. Richiede tempo, dedizione e pratica costante, ma con la giusta motivazione tutto è possibile. Le lingue elencate sopra sono certamente impegnative, ma offrono un’opportunità unica per ampliare i propri orizzonti culturali e linguistici.
Curiosità12 Febbraio 2025 - ore 11:40 - Redatto da Meteo.it
Curiosità12 Febbraio 2025 - ore 11:40 - Redatto da Meteo.it

Il Foreign Service Institute (Fsi) degli Stati Uniti ha classificato le lingue straniere in base alla difficoltà di apprendimento per i madrelingua inglesi. Sebbene questa classificazione sia specifica per gli anglofoni, offre utili indicazioni anche per chi parla italiano.

Le 10 lingue più difficili da imparare per chi parla italiano

Di seguito, presentiamo le 10 lingue più difficili da imparare per gli italiani, secondo le categorie del Fsi.

Cinese Mandarino

Il cinese mandarino è una delle lingue più complesse al mondo. La sua difficoltà è dovuta principalmente al sistema di scrittura composto da migliaia di ideogrammi e alla pronuncia tonale, in cui il significato delle parole cambia a seconda del tono utilizzato.

Arabo

L’arabo è complicato sia per il sistema di scrittura da destra a sinistra sia per la sua grammatica ricca di eccezioni. Inoltre, i diversi dialetti regionali rendono l’apprendimento ancora più impegnativo rispetto alla forma standard.

Giapponese

Il giapponese ha tre diversi sistemi di scrittura: hiragana, katakana e kanji. La grammatica è molto diversa da quella italiana e richiede particolare attenzione ai livelli di formalità, essenziali nella cultura giapponese.

Coreano

Il coreano si distingue per la sua struttura grammaticale unica e l’utilizzo dell’alfabeto Hangul. Nonostante l’alfabeto sia relativamente semplice, la complessità risiede nella pronuncia e nei numerosi livelli di cortesia.

Russo

La lingua russa utilizza l’alfabeto cirillico e ha una grammatica complessa, caratterizzata da sei casi grammaticali. La pronuncia di alcune lettere e l’uso degli aspetti verbali rappresentano un’importante sfida per chi parla italiano.

Ungherese

L’ungherese appartiene alla famiglia delle lingue uraliche ed è noto per la sua struttura agglutinante. La presenza di ben 18 casi grammaticali rende questa lingua particolarmente difficile da padroneggiare.

Finlandese

Anche il finlandese è una lingua uralica e si caratterizza per i suoi 15 casi grammaticali. La costruzione delle parole e la fonetica possono complicare ulteriormente l’apprendimento per gli italiani.

Polacco

Il polacco utilizza l’alfabeto latino, ma la presenza di numerosi suoni complessi e sette casi grammaticali può rendere difficile l’acquisizione di una buona padronanza della lingua, soprattutto nella pronuncia.

Islandese

L’islandese è rimasto molto simile all’antico norreno, con una grammatica articolata e una pronuncia particolare. La presenza di quattro casi grammaticali e tre generi ne fa una lingua non facile da apprendere.

Turco

Il turco è una lingua agglutinante con una struttura grammaticale molto diversa dall’italiano. Nonostante l’utilizzo dell’alfabeto latino, le regole di armonia vocalica e la costruzione delle parole possono rappresentare un ostacolo significativo.

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 31 Dicembre ore 03:12

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