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Tutto sulle Geminidi, le stelle cadenti protagoniste del cielo di dicembre 2020

Visibili dal 3 al 19 dicembre, raggiungono la massima intensità tra sabato 12 e lunedì 14. E la luna nuova garantirà un cielo perfettamente buio
Spazio4 Dicembre 2020 - ore 08:41 - Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Piqsels)

Le Geminidi resteranno probabilmente nella storia come uno degli spettacoli di stelle cadenti tra i meno longevi. Anche se non sempre viene ricordato, infatti, sono uno sciame meteorico piuttosto giovane, che è stato osservato ufficialmente nella prima volta solo nel 1862. E l'evoluzione dei detriti nello spazio è talmente rapida che dalla Terra difficilmente continueremo a vederle a lungo: secondo gli esperti manca meno di un secolo alla loro estinzione.

Nel frattempo, però, godiamoci l'evento. In questi anni sono infatti il secondo sciame più spettacolare di tutti - dopo le Perseidi ad agosto - e nel 2020 tutto sembra prepararsi nel migliore dei modi, sempre condizioni atmosferiche e lockdown permettendo. Quindi che le si voglia osservare dalla finestra di casa o (meglio) dal Virtual Telescope Project oppure (ancora meglio) da fuori città dove l'inquinamento luminoso è minimo, meglio attrezzarsi per tempo. Non occorre particolare strumentazione, a meno che si vogliano realizzare foto o video, ma vista la stagione fa sicuramente comodo un abbigliamento pesante, anche perché per abituare gli occhi all'oscurità e attendere il passaggio delle scie si deve restare piuttosto a lungo fermi al freddo.

Identikit delle Geminidi

Lo sciame meteorico più importante di dicembre ha a che fare, come suggerisce il nome, con la costellazione dei Gemelli, che in latino si traduce proprio come Gemini. Il radiante delle stelle cadenti, ossia il punto del cielo da cui sembrano provenire i detriti luminosi, si trova proprio in prossimità della costellazione dei Gemelli, e in particolare appena a nord-ovest del sistema stellare Castore (Castor), che appare come la stella più luminosa. I Gemelli si trovano lungo l'eclittica, ossia l'arco apparente percorso dal sole, con il Toro a ovest e il Cancro a est.

La costellazione dei Gemelli (immagine: Wikimedia Commons)

I detriti da cui si formano le stelle cadenti Geminidi provengono da un asteroide chiamato 3200 Phaethon, che ha un diametro poco superiore ai 5 chilometri ed è detto in italiano anche Fetonte. Si tratta in particolare di uno dei cosiddetti asteroidi near Earth, ossia che nel loro moto di rivoluzione attorno al Sole sfiorano l'orbita terrestre. Il passaggio più vicino finora registrato è del 1997. Proprio per questo, ogni dicembre, la Terra attraversa la regione di spazio dove si trovano sabbia, polveri e detriti di Fetonte, che entrano in atmosfera con una velocità di circa 35 chilometri al secondo (che è bassa, rispetto agli altri sciami) e si incendiano, permettendoci di osservare le momentanee e bellissime scie luminose.

Fetonte è stato scoperto solo di recente, confermato nel 1983 dall'astronomo statunitense Charles Thomas Kowal, ed è il primo asteroide della storia non identificato da terra, bensì attraverso un satellite. Su questo asteroide la comunità scientifica si sta ancora interrogando, perché non è chiara la sua composizione (e che cosa lo porti a sgretolarsi, probabilmente il calore del Sole) e se in tempi relativamente recenti abbia subito un impatto che l'ha spezzato a metà. L'ipotesi più accreditata è che si tratti di un nucleo di una cometa estinta.

L'asteroide Fetonte osservato dal telescopio di Arecibo, recentemente dismesso (immagine: Wikimedia Commons)

Misteri della ricerca spaziale a parte, in questi anni la Terra attraversa l'area ricca di detriti nel mese di dicembre, tra il 3 e il 19 in particolare, con un picco tipicamente tra il 10 e il 15 - entro il quale si può ragionevolmente riuscire a vedere qualcosa - con il culmine che arriva nella giornata del 13. Ed è quella l'occasione migliore per puntare gli occhi al cielo, con picchi che negli ultimi anni sono arrivati anche a 120 meteore all'ora.

Perché il 2020 promette Geminidi spettacolari

Anche se è difficile prevedere l'esatta attività dello sciame, ossia quante scie luminose saranno visibili in cielo, per quest'anno sappiamo con certezza che la luna non interferirà con l'osservazione. Almeno nelle nottate di picco.

Le Geminidi fotografate dagli Stati Uniti (foto: Piqsels)

Le due notti in cui le Geminidi sono più visibili sono quella tra sabato 12 e domenica 13 dicembre, e quella tra domenica 13 e lunedì 14. In quelle giornate la luna attraverserà la parte visibile di cielo durante il dì, e di fatto tra le 16:00 del pomeriggio e le 5:00 del mattino successivo non sarà visibile. Ciò significa che siamo in prossimità del novilunio (che per la precisione cade martedì 15 dicembre), e soprattutto che all'atto pratico avremo cieli notturni particolarmente bui.

L'orario ideale per l'osservazione è il centro della notte, intorno alle 2:00, quando il radiante si trova quasi sulla verticale di chi le osserva - per la precisione a un'altezza di 80°. Visto che di anno in anno il numero di scie tende ad aumentare, gli astronomi si aspettano che nei momenti di attività intensa si superi quota 100 meteore all'ora, e probabilmente ci saranno due impennate distinte.

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