Estate record del 2024: quasi 63 mila morti per il caldo in Europa, l'Italia la più colpita

L’estate più torrida mai registrata ha fatto una vera strage. Parliamo di quella dell’anno scorso, il 2024, di cui oggi uno studio scientifico analizza con precisione i dati drammatici, con 62.775 vittime per il caldo in Europa.
La ricerca, riportata da la Repubblica, è del Barcelona Institute for Global Health, su 32 Paesi e 539 milioni di persone, ed è stata appena pubblicata su Nature Medicine. Purtroppo, il record per le vittime va all’Italia, con 19.038, seguita dalla Spagna, molto distante con 6.700, e dalla Germania con 6.300.
Caldo killer, i dati 2023 e 2022
I ricercatori spagnoli sono partiti dal confronto fra i dati giornalieri della temperatura e quelli della mortalità e tra il numero di morti “attese” e quelle effettivamente registrate giorno per giorno.
Si confermano e amplificano le tendenze degli anni precedenti. L’estate del 2023 ha fatto a 50.800 morti per il caldo e quella del 2022, in tempi ancora di pandemia, 67.900. Anche in questi casi l’Italia era stata in testa per i decessi: 13.800 e 18.800. Secondo lo studio servirebbe un sistema di allerta con almeno una settimana di anticipo per l’arrivo delle ondate di calore.
Più colpiti gli anziani, in futuro tutti più attenti
Le vittime si concentrano tra gli anziani: quelle con più di 75 anni sono state il 323% in più rispetto al resto della popolazione. Con il caldo, come spiega a la Repubblica, Carlo La Vecchia, professore di epidemiologia all’università di Milano si arriva in media al “4% dei morti in più rispetto a una giornata con una temperatura normale”. “Il freddo uccide di più. In inverno c’è un eccesso di decessi che supera i 100 mila. Ma in quel caso dipende in buona parte dalle malattie virali”.
“L’eccesso di mortalità è visibile fino a 15 giorni dopo la fine dell’ondata di calore. Il caldo è pericoloso soprattutto per gli anziani. Se non bevono a sufficienza rischiano di entrare in uno stato di squilibrio elettrolitico che causa crisi renali e cardiache. Ma tutti in futuro dovremmo affrontare le ondate di calore con più attenzioni come usare l’aria condizionata o non lavorare all’aperto nelle ore centrali della giornata e bere molto”.