Dolomiti, cos’è il Diamante di luce sul Civetta che annuncia la Primavera

Ogni anno, tra le maestose vette delle Dolomiti, si ripete un evento naturale tanto raro quanto affascinante: il Diamante di luce sul Monte Civetta. Un fenomeno luminoso che si verifica soltanto due mattine all’anno, in corrispondenza dell’equinozio di primavera, e che incanta abitanti, escursionisti e fotografi. Ma cos’è davvero questo “diamante” che si accende tra le rocce? E perché è così speciale?
Il Monte Civetta e la magia delle Dolomiti
Il Monte Civetta è uno dei giganti delle Dolomiti bellunesi, con i suoi 3.220 metri di altitudine e una parete nord-ovest nota come “la parete delle pareti”. Ma oltre alla sua imponenza geologica, nasconde anche una piccola meraviglia che ogni anno, a marzo, torna puntuale ad annunciare la primavera. La natura, la geografia e l’astronomia si fondono in un gioco di luce unico al mondo.
Cos’è il “Diamante di luce”?
Il “Diamante di luce” è un fenomeno ottico che si manifesta quando i primi raggi del sole, al mattino, attraversano con precisione una stretta fessura naturale tra la Torre di Alleghe e la Torre di Valgrande, due delle cime che formano la corona del Monte Civetta.
In quel preciso istante, la luce solare viene incanalata come da un prisma naturale e “sboccia” sulla parete rocciosa, dando vita a un intenso bagliore che somiglia a un diamante incastonato nella montagna. Un vero gioiello di luce tra le rocce dolomitiche.
Quando si verifica il fenomeno
Il “Diamante” compare solo due mattine all’anno, intorno al 19 e 20 marzo, in allineamento con l’equinozio di primavera. Il momento esatto varia leggermente ogni anno, ma solitamente si verifica intorno alle 8.40 del mattino, poco prima dell’effettivo equinozio astronomico. Nel 2025, ad esempio, il fenomeno è stato osservato il 19 marzo alle 8.40, circa due ore e 45 minuti prima del passaggio ufficiale del sole sull’equatore celeste.
Un annuncio simbolico dell’arrivo della primavera
Per gli abitanti di Alleghe e delle vallate dell’Agordino, il Diamante di luce è molto più di uno spettacolo della natura: è un rituale visivo, un segnale che l’inverno sta lasciando il passo alla nuova stagione. Un evento atteso, che unisce tradizione popolare, fede nella montagna e un pizzico di scienza.
Un fenomeno tra geologia e astronomia
Il bagliore del Diamante è reso possibile anche dalla particolare composizione mineralogica delle rocce dolomitiche, che riflettono e amplificano la luce. La posizione precisa della fenditura tra le due torri montane, unita all’inclinazione del sole nei giorni dell’equinozio, crea una sincronia perfetta che si può ammirare solo in quel breve lasso di tempo.
Il fascino dell’attesa (e della fotografia)
Negli ultimi anni, il fenomeno è diventato anche un piccolo evento mediatico. Appassionati di fotografia e amanti della montagna si danno appuntamento nei punti di osservazione migliori per immortalare il diamante nel momento esatto in cui appare. Un flash di luce che dura pochi minuti, ma che lascia il segno negli occhi (e nel cuore) di chi riesce a coglierlo.