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Case Green: ok definitivo Ue, Italia contraria. Cosa cambia e quanto ci costa

Arriva il sì definitivo dell’Ecofin alla nuova direttiva Ue sulle case green per arrivare a zero emissioni entro il 2050. Ecco tutti i cambiamenti e i costi a famiglia
Sostenibilità12 Aprile 2024 - ore 19:45 - Redatto da Meteo.it
Sostenibilità12 Aprile 2024 - ore 19:45 - Redatto da Meteo.it

Dopo il sì del Parlamento Europeo, arriva anche il sì definitivo dell’Ecofin alla nuova direttiva sulle case green. I ministri economici dell’Ue hanno appena approvato le misure per portare gli edifici europeo a emissioni zero entro il 2050: entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno poi due anni di tempo per recepirle con un piano ad hoc. Contrari Italia e Ungheria, astenuti: Repubblica ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia.

5 milioni di edifici coinvolti in Italia

I nuovi edifici residenziali dovranno già essere a emissioni zero a partire dal 2030, quelli pubblici dal 2028. I consumi energetici degli edifici residenziali dovranno diminuire del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di questo calo dovrà arrivare con la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori.

Per quanto riguarda gli edifici non residenziali, entro il 2030 si dovrà intervenire sul 16% di quelli con le prestazioni meno efficienti e sul 26% entro il 2033. Secondo le prime stime, in Italia in pochi anni bisognerà riqualificare 500 mila edifici pubblici e 5 milioni di edifici privati con le prestazioni più scadenti.

Più pannelli solari, stop alle caldaie a gas

Quanto ci costerà? Secondo il Corriere della Sera, si oscillerà da 20 mila euro a 60 mila euro a famiglia. Entro il 2030 servono 275 miliardi di euro di investimenti annui in Europa per questa svolta energetica, 152 in più rispetto alle risorse attuali.

È previsto anche un obbligo progressivo dal 2026 al 2030 di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici. Entro il 2040 gli Stati Ue dovranno anche dare l’addio alle caldaie a gas, che già dal 2025 saranno escluse dalle agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali (resteranno possibili per quelli ibridi che le associano a una pompa di calore).

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