Visto climatico per gli abitanti di Tuvalu, arcipelago destinato a sparire per il cambiamento climatico

Tuvalu, un minuscolo stato insulare nel Pacifico situato tra l’Australia e le Hawaii, è destinato a scomparire. Di fronte al crescente rischio legato ai cambiamenti climatici, oltre 4.000 cittadini, più di un terzo della popolazione complessiva di circa 11.000 persone, hanno presentato domanda per ottenere un visto ambientale messo a disposizione dall’Australia. Questo dato evidenzia in modo drammatico la gravità delle minacce che incombono sul futuro dell’arcipelago.
Tuvalu rischia di scomparire, un terzo della popolazione chiede il visto climatico
L'aumento crescente della pressione ambientale ha spinto all’adozione del Pacific Engagement Visa, uno speciale permesso di soggiorno pensato per offrire ai cittadini di Tuvalu l’opportunità di trasferirsi in Australia per vivere, lavorare e studiare. Attivato nel giugno 2025, il programma prevede un limite annuale di 280 ingressi, ma la domanda ha già superato di gran lunga la disponibilità.
L’ampia partecipazione è motivata sia da ragioni economiche sia dall’instabilità derivante dalla crisi climatica. Questo visto rappresenta una delle prime iniziative strutturate per affrontare il tema delle migrazioni forzate legate al clima, offrendo ai cittadini tuvaluani la possibilità di cercare sicurezza all’estero senza rinunciare alla propria identità nazionale.
Il bando per la prima edizione del programma è stato aperto il 16 giugno 2025 e, entro il 27 dello stesso mese, erano già pervenute 1.124 domande. Includendo i familiari, si tratta di un totale di 4.052 persone, un numero considerevole se confrontato con la popolazione complessiva di Tuvalu, che secondo il censimento del 2022 ammonta a 10.643 abitanti.
Il Pacific Engagement Visa assicura ai beneficiari la residenza permanente in Australia, con la possibilità di entrare e uscire liberamente dal Paese. I titolari del visto possono inoltre accedere a diritti e servizi paragonabili a quelli dei cittadini australiani, come l’assistenza sanitaria, contributi per l’infanzia e l’accesso agevolato a percorsi scolastici e universitari. Questa misura fa parte del più ampio accordo Australia-Tuvalu, noto come Falepili Union, firmato nell’agosto 2024. Il patto prevede anche il sostegno di Canberra in ambito militare e umanitario, con interventi a tutela di Tuvalu in caso di calamità naturali, crisi sanitarie o minacce esterne.
Tuvalu e il futuro incerto: colpa del cambiamento climatico
La crisi climatica sta mettendo Tuvalu in una condizione estremamente critica. Le isole dell’arcipelago si elevano in media solo di cinque metri rispetto al livello del mare e, secondo le proiezioni della NASA, entro il 2050 gran parte del territorio nazionale e delle sue infrastrutture vitali potrebbe trovarsi stabilmente sommersa durante l’alta marea.
A peggiorare ulteriormente la situazione contribuiscono due processi in accelerazione: l’erosione delle coste e l’infiltrazione di acqua salata nelle falde acquifere. Questi fenomeni compromettono non solo gli ecosistemi locali, ma anche la sicurezza delle popolazioni residenti e la conservazione delle loro tradizioni e identità culturali.