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Scoperto il batterio più grande al mondo: si vede a occhio nudo

Nelle paludi dei Caraibi è stato scoperto il batterio Thiomargarita magnifica. È lungo un centimetro e ha una struttura unica
Ambiente30 Giugno 2022 - ore 10:24 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente30 Giugno 2022 - ore 10:24 - Redatto da Redazione Meteo.it

È lungo circa un centimetro e può essere visto a occhio nudo: si tratta del batterio Thiomargarita magnifica, il più grande al mondo con una dimensione circa 50 volte superiore a quella dei suoi simili. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Science e apre le porte a una serie di valutazioni e nuove idee scientifiche.

Una scoperta che ha richiesto oltre 10 anni

Il batterio T. magnifica era stato scoperto per la prima volta nel 2009, in una palude nei Caraibi, mentre un gruppo di scienziati studiava le mangrovie presenti sul territorio. Dopo il ritrovamento sono serviti parecchi anni per confermare il fatto che questo essere vivente fosse costituito da una sola cellula. Subito si pensava potesse essere un fungo o un altro organismo eucariote, ma proprio per le caratteristiche uniche non venne presa in considerazione l'ipotesi del batterio. In seguito, grazie ad approfondite analisi al microscopio, sono state escluse queste opzioni ma sono serviti svariati anni prima che altri gruppi di ricerca si interessassero allo strano organismo.

Ebbene, oggi sappiamo che si tratta proprio di un batterio, costituito da un'unica gigantesca cellula filamentosa, con al centro un vacuolo contente il liquido vacuolare. Inoltre, il materiale genetico è racchiuso in svariate migliaia di strutture, dette pepini, e non si trova libero nella cellula come avviene generalmente nei batteri. Non è ancora chiaro se all’interno di ciascuna di queste strutture membranose ci sia lo stesso materiale genetico o meno.

Di fatto, la scoperta di T. magnifica conferma l’esistenza di batteri di "enormi" dimensioni, con caratteristiche uniche e molto diverse da quelli comunemente conosciuti. Si attendono, ora, ulteriori studi per potere analizzare nel dettaglio ogni singola struttura che compone il batterio.

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