Assicurazione Rc auto in aumento in Italia, +12,6% dei prezzi in soli tre anni

Tra gennaio 2021 e luglio 2024 i prezzi delle assicurazioni Rc Auto in Italia sono aumentati in media del 12,6%, secondo i dati del Quaderno Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). Nello stesso periodo, il premio medio nominale è diminuito del 25,3%, mentre in termini reali la riduzione è stata del 29,7%. Solo nel biennio 2023-2024, gli incrementi sono stati rispettivamente del 6,1% e del 5%.
Rc Auto: aumenti del 12,6% tra il 2021 e il 2024, Italia sotto la media Ue
L'Ivass attribuisce l'aumento delle tariffe all’impennata dell’inflazione, sebbene l'incremento italiano sia inferiore alla media Ue (+19,6% tra gennaio 2022 e luglio 2024). Nel contesto europeo, l'Italia si colloca al ventesimo posto. L’analisi è stata condotta su 3 milioni di contratti sottoscritti tra il 2021 e il 2024, con l'obiettivo di valutare l’andamento dei prezzi, la redditività del settore e la correlazione tra l’aumento dei premi e il costo dei sinistri. A luglio 2024, il premio medio Rc Auto era di 398 euro.
Aumenti differenziati per area geografica e profilo assicurato
L'incremento delle tariffe è stato variabile in base alla zona geografica e al profilo degli assicurati:
- Centro Italia: +15,5%
- Nord Italia: +14%
- Sud Italia: +11% (dove i premi erano già più alti)
L’aumento è stato più marcato per i giovani: gli under 25 hanno subito un rincaro del 23,4%, mentre per gli over 60 l’incremento si è fermato al 12%.
Anche la classe di merito ha inciso sull’aumento dei prezzi: gli assicurati in prima classe bonus-malus hanno visto un incremento del 13%, mentre per gli altri l’aumento è stato più elevato (+17,8%).
Fattori che influenzano i rincari della RC auto
Secondo l'Ivass, il costo dei premi Rc Auto è influenzato dall’aggiornamento delle tabelle, che ha determinato un incremento del costo dei sinistri con danno non patrimoniale alle persone. Inoltre, le tariffe rispondono con un ritardo di circa 9 mesi rispetto all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, motivo per cui gli aumenti del 2024 potrebbero essere la conseguenza di fattori economici precedenti.