Acqua, cibo, riscaldamento: ecco come il clima mette a rischio lo stile di vita europeo

Acqua, cibo, riscaldamento: il cambiamento climatico minaccia le basi stesse del nostro stile di vita. E non in isole lontane ma proprio qui in Europa, e in particolare in Italia. A fare i conti è il nuovo rapporto, diffuso ogni cinque anni e riportato da la Repubblica, dell’Agenzia ambientale europea (Aea).
I fenomeni meteo estremi stravolgono la quotidianità, mentre aumentano la carenza d'acqua, la perdita di biodiversità, l'impatto sulle risorse agricole e il cibo, ma anche la povertà energetica. Quest’ultimo problema, sostiene l’Aea, colpisce in particolar modo l’Italia che "sta vivendo un crescente divario economico tra le generazioni" assieme a salari non adeguati a sostenere il costo della vita e delle bollette. Nel nostro Paese la povertà energetica colpisce il 7.7% delle famiglie. Si sale al 9.5% considerando tutti i nuclei che non riescono a riscaldare in maniera adeguata le proprie case.
Cambiamenti più veloci in Europa
L’Europa, in particolare quella meridionale, si sta riscaldando due volte più velocemente di altre zone del mondo. Con conseguenze tragiche: negli ultimi 45 anni l'aumento delle temperature ha causato circa 240.000 morti e 738 miliardi di euro di perdite economiche. Le maggiori perdite economiche totali pro capite dal 1980 al 2023 si sono concentrate in Slovenia (8.733 euro), seguita da Lussemburgo, Svizzera e Italia (2.330 euro).
L’ambiente in cui viviamo si degrada sempre più. Cala, e molto, la biodiversità. Quasi l'81% degli habitat protetti è in cattive condizioni e il 60-70% del suolo è degradato. Problemi anche per l’acqua: il 62% delle falde non è in buono stato ecologico mentre i modelli di consumo e produzione crescono invece di diminuire risultando così "non sostenibili", con nuove perdite anche di flora e fauna.
C’è qualche passo in avanti per riduzione di emissioni e di qualità dell'aria, cala però la capacità di assorbire CO2 diminuita del 30% in un decennio per colpa di incendi, disboscamento e diffusione di parassiti. "Gli Stati membri non sono riusciti ad adattarsi alle condizioni meteorologiche estreme con la stessa rapidità con cui sono aumentati i livelli di rischio".
Cibo e agricoltura sempre più in sofferenza
Lo stress idrico colpisce già un europeo su tre e peggiorerà in futuro compromettendo i livelli di cibo. L'agricoltura è, secondo Teresa Ribera Rodríguez, vicepresidente della Commissione Ue, "uno dei temi più complessi per il futuro”: “Dobbiamo riflettere su quali soluzioni possano rendere l'agricoltura sostenibile e su come sfruttare il Pianeta in modo più sostenibile”. Per esempio, recita il report, "si prevedono significative riduzioni delle rese del grano dovute alla siccità".
Avverte Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell'AEA, tutto questo "in sostanza, mette a rischio la prosperità, la competitività e la qualità della vita future degli europei". Intanto solo due (riduzione emissioni climalteranti e dello strato di ozono) dei 22 obiettivi politici per il 2030 in termini ambientali sono in linea con le tempistiche.
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