Terremoti: qual è la differenza tra la scala Richter e la scala Mercalli?

Ogni volta che si verifica un nuovo evento sismico, media e televisioni menzionano la magnitudine. Ma fanno riferimento a un dato della scala Richter o della scala Mercalli? E quale differenza c'è tra le due?
Scala Richter e scala Mercalli: quali differenze?
Quando un terremoto colpisce qualche area del globo, si menziona sempre più solo la scala Richter, una volta toccava, almeno in Italia, alla scala Mercalli? Se da un lato entrambe valutano l'intensità di un terremoto, dall'altro c'è una grande differenza nei sistemi che utilizzano per misurarne la forza.
La scala Ricjter misura la magnitudo di un terremoto, ovvero la quantità di energia che viene liberata all’ipocentro. Questo valore è quello che troviamo nel sito Ingv, e si basa sui dati strumentali forniti dai sismografi. Si basa su una scala logaritmica, nella quale ogni grado indica un’energia circa 30 volte maggiore del precedente.
La scala Mercalli misura invece l’intensità dei danni osservabili nella zona colpita. Non si basa su strumentazioni, come nel caso della scala Richter, ma piuttosto su testimonianze ed effetti visibili sugli edifici e nell'ambiente. Comprende diversi livelli, che vanno da I (sisma non percepito e rilevato solo dagli strumenti) a XII (terremoto distruttivo).
Terremoti in Italia, come vengono rilevati?
Come abbiamo visto le due scale hanno una sostanziale differenza tra loro: la Richter misura l'energia del terremoto, mentre la Mercalli si basa sui danni rilevati per determinarne la forza. Un tempo era la scala Mercalli la più utilizzata in caso di eventi estremi in Italia, mentre oggi, complici anche le più moderne strumentazioni, prevale decisamente la scala Richter.
In caso di terremoto nel mondo, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'Ingv, utilizza i dati rilevati dai sismografi per quantificare la forza del sisma. Sul sito ufficiale possiamo trovare l'indicazione di un terremoto Ml (magnitudo locale), Md (magnitudo di durata), Mwp (magnitudo del momento), Mb (magnitudo di volume), seguiti sempre da un numero che viene utilizzato per quantificare la forza del sisma.