Scoperta nuova specie di lumaca invasiva in Italia: perché e' dannosa

Una nuova specie di lumaca invasiva è stata individuata in Italia. Si tratta della Chiocciola di Fango Neozelandese (Potamopyrgus antipodarum), un mollusco originaria della Nuova Zelanda considerato da molti biologi e ricercatori ambientali come pericoloso. Perché?
La Chiocciola di Fango Neozelandese individuata in Italia: è pericolosa?
La scoperta della Chiocciola di Fango Neozelandese, una lumaca invasiva originaria della Nuova Zelanda, è stata individuata in un luogo del tutto nascosto e poco noto. Si tratta dell’antico Acquedotto Teresiano di Trieste dove è stata individuata la specie aliena Potamopyrgus antipodarum: un mollusco invasivo e pericoloso capace di modificare gli equilibri degli ecosistemi idrici in cui si insedia. Tutto ciò è stato reso possibile grazie ad uno studio approfondito sulla fauna sotterranea italiana a cui hanno partecipato il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, la Società Adriatica di Speleologia con la partecipazione di specialisti del settore.
Naturalmente la notizia ha colto di sorpresa biologi e ricercatori e in particolare degli studiosi di specie invasive in Europa. La Chiocciola di Fango Neozelandese si presenta come una lumaca piccolissima, di circa 5 millimetri, ma ha una grandissima capacità di adattamento. Questa specie di lumaca, infatti, una volta insediata in un ambiente favorevole può riprodursi fino a mezzo milione di esemplari per metro quadro. Numeri allarmanti, visto che la riproduzione di questa specie neozelandese va a compromettere gli equilibri ambientali e la biodiversità locali. Non solo, questa specie di lumaca può causare anche danni infrostrutturali come problemi meccanici nei sistemi di filtraggio e intasamenti delle tubature.
Lumaca invasiva a Trieste, l'invito del Comune di Trieste
Come la lumaca invasiva è arrivata a Trieste? Sono diverse le ipotesi tra cui spunta anche una possibilità remota dell'ingresso di questa specie da parte dei militari neozelandesi durante la seconda guerra mondiale. Non è dato sapere se sia stato davvero così, ma la presenza di questa specie di mollusco ha spinto il Comune di Trieste a lanciare l'allarme.
L'invito da parte del Comune di Trieste è indirizzato a tutti coloro lavorano a contatto con torrenti, grotte e ambienti umidi di indossare stivali ed attrezzature tali da non trasportare involontariamente questa specie di lumaca in altre zone.