Aumentano i Comuni italiani a rischio idrogeologico: secondo il rapporto Ispra oltre il 94% del Paese è esposto a frane e alluvioni

Il recente rapporto Ispra 2024 sul dissesto idrogeologico dipinge un quadro chiaro ma allarmante: l’Italia presenta una vulnerabilità strutturale significativa. Più del 94% dei comuni italiani risultano esposti a vari tipi di rischio, evidenziando come la tutela e la gestione del territorio rappresentino una delle sfide più delicate e urgenti per il Paese. Questo scenario mette in luce l’importanza di adottare strategie efficaci e interventi tempestivi per prevenire danni e proteggere le comunità locali, sottolineando la necessità di un impegno costante e coordinato a livello nazionale.
Rapporto Ispra 2024, in Italia a rischio il 94% dei comuni
Il Rapporto Ispra 2024 rivela che circa 5,7 milioni di persone in Italia risiedono in zone soggette a rischio di frane. Tra questi, 1,28 milioni abitano in aree con un livello di pericolosità elevato o molto elevato (classi P3 e P4), corrispondenti al 2,2% della popolazione totale del Paese.
Rispetto alla valutazione effettuata tra il 2020 e il 2021, si è osservato un aumento del 15% delle superfici complessive classificate come a rischio, con una crescita del 9,2% nelle zone più critiche (P3 e P4). Le regioni con gli incrementi più significativi sono la Provincia Autonoma di Bolzano (+75,8%), la Sardegna (+37,2%), la Sicilia (+36,7%) e la Toscana (+30,5%). Questo trend è parzialmente attribuibile a una migliore conoscenza del territorio, grazie a studi più approfonditi e aggiornamenti cartografici da parte delle Autorità di Bacino e delle Province autonome, visto che i Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) sono strumenti in continua evoluzione.
Il periodo tra il 2022 e il 2024 è stato caratterizzato da eventi idro-meteorologici estremamente intensi: le inondazioni diffuse lungo i fiumi principali e secondari nelle Marche nel settembre 2022, le rapide colate di fango e detriti sull’isola di Ischia nel novembre 2022, che hanno provocato 12 vittime, le alluvioni in Emilia-Romagna nel maggio 2023, con danni valutati intorno a 8,6 miliardi di euro, e le forti piogge in Valle d’Aosta e nel Piemonte settentrionale nel giugno 2024, che hanno causato gravi esondazioni e flussi detritici.
Italia a rischio frane e alluvioni: i dati
Secondo l’Inventario dei fenomeni franosi in Italia (IFFI), aggiornato nel 2024 e realizzato da Ispra insieme a Regioni, Province autonome e Agenzie regionali per la protezione ambientale, sul territorio nazionale sono state registrate oltre 636.000 frane. Nel 2024, la popolazione esposta al rischio frane in Italia ammonta a circa 5,7 milioni di persone, di cui 1,28 milioni vivono in zone con elevata pericolosità (classi P3 e P4), corrispondenti al 2,2% degli abitanti totali.
Per quanto riguarda le alluvioni, il Rapporto illustra le attività legate al terzo ciclo di gestione (2022-2027) della Direttiva Alluvioni, che porteranno all’aggiornamento delle mappe di pericolosità e rischio previsto per il 2026. Sul fronte delle valanghe, la superficie esposta a rischio ammonta a 9.283 chilometri quadrati, pari al 13,8% dell’area montana sopra gli 800 metri di altitudine.