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Qual è la più grande barriera corallina in acque profonde? Lo studio pubblicato su Geomatics

Più grande della Corsica, capace di dare protezione a centinaia e centinaia di pesci e invertebrati e pronta ad estendersi per chilometri e chilometri a profondità mai raggiunte prima. Ecco cosa abbiamo scoperto sulla più grande barriera corallina in acque profonde
Ambiente30 Gennaio 2024 - ore 14:12 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente30 Gennaio 2024 - ore 14:12 - Redatto da Redazione Meteo.it
Image credit: NOAA Ocean Exploration

Qual è la più grande barriera corallina in acque profonde? Possiamo rispondere al quesito grazie allo studio pubblicato su Geomatics e soprattutto grazie alla mappatura compiuta. Sappiamo che si trova nell'Atlantico e che si estende per 26.000 kmq.

Dove si trova la più grande barriera corallina in acque profonde?

Grazie ad una attenta mappatura e allo studio pubblicato su Geomatics abbiamo potuto scoprire dove si trova la più grande barriera corallina in acque profonde. E' stata rintracciata, infatti, nell'oceano Atlantico e più precisamente nel Blake Plateau al largo della costa sudorientale degli Stati Uniti. Questa meravigliosa barriera corallina, capace di offrire uno spettacolo unico ed affascinante, si estende su un'area di oltre 26.000 chilometri quadrati ed è situata a una profondità compresa tra i 200 e i 1.000 metri. Per avere una idea della sua estensione, tale barriera è stata paragonata al fatto di essere per ben tre volte più grande del Parco Nazionale di Yellowstone, un’area protetta situata a cavallo tra Wyoming, Montana e Idaho che si estende per 8983 km². Altro metro di paragone? Tale barriera è più grande per esempio della Corsica.

Lo studio comporta un importante passo in avanti nell'analisi dell'ambiente sottomarino. Per compierlo sono state dispiegate numerose forze. Occorre inoltre sottolineare che per raggiungere il risultato è stato fatto un lavoro immane. Nello studio compiuto si evince che sono stati raccolti nell'arco di un decennio, attraverso ben 23 missioni subacquee, centinaia e centinaia di dati. Sono state impiegate, inoltre, ben 31 campagne di rilevamento sonar ed il tutto è stato coordinato dall'Amministrazione Nazionale per gli Oceani e l'Atmosfera statunitense. Ad aiutare gli scienziati sono stati gli strumenti tecnologici a disposizione. Anni fa sarebbe stato impensabile poter compiere uno studio di tale portata e arrivare ad una scoperta di questo genere.

Le parole del capo delle operazioni per lo studio della più grande barriera corallina in acque profonde

Kasey Cantwell, capo delle operazioni del Noaa Ocean Exploration, ha voluto sottolineare come: "Per anni abbiamo pensato che gran parte del Blake Plateau fosse scarsamente popolato e costituito da sedimenti morbidi, ma dopo più di 10 anni di mappatura ed esplorazione sistematica, abbiamo rivelato uno dei più grandi habitat di barriera corallina in acque profonde trovati fino ad oggi nel mondo". Contrariamente a quanto si pensava si è riusciti a scovare dati importantissimi che hanno aperto a nuovi scenari e mostrato che la realtà era ben diversa.

Le peculiarità della barriera corallina appena studiata

Dallo studio emerge che la più grande barriera corallina in acque profonde vede al suo interno coralli come la Lophelia pertusa che non vivono in simbiosi con alghe colorate. Ciò fa sì che abbiano un aspetto decisamente più pallido. I coralli che la popolano offrono inoltre riparo e protezione a una grande varietà di pesci e invertebrati.

Cos'altro è stato scoperto? A quanto hanno potuto vedere pare proprio che gli ammassi di corallo più densi ed estesi si trovino lungo la direzione della Corrente della Florida e la Corrente del Golfo. Si tratta di due correnti calde che trasportano importanti quantità di sostanze nutrienti capace di aiutare questa barriera a proliferare, ma anche di offrire cibo ai pesci e agli invertebrati che vi trovano riparo.

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