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Pescatori “spazzini” del mare per recuperare 30mila tonnellate di spazzatura in 10 anni

Nella Giornata nazionale del mare si studia una rete di "pescatori spazzini" per liberare il mare da 30 mila tonnellate di rifiuti in 10 anni. Ecco come.
11 Aprile 2022 - ore 13:50 Redatto da Redazione Meteo.it
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L'inquinamento dei mari è sotto l'occhio di tutti. Per questo motivo nella Giornata nazionale del mare è stata promossa un'iniziativa rivolta ai pescatori. Si tratta di una proposta, su base volontaria, che trasformerebbe i pescatori in "spazzini". Un progetto0 che, se andasse in porto, potrebbe nel giro di 10 anni a rimuovere circa 30mila tonnellate di rifiuti dai mari.

Sos inquinamento mari: le iniziative nella Giornata nazionale del mare  

Nella Giornata nazionale del mare sono diverse le iniziative e proposte con l'obiettivo di ripulire i mari dai rifiuti. Secondo le stime di Fedagripesca-Confcooperative la creazione di una filiera di "spazzini del mare" potrebbe, nel giro di 10 anni, liberare i nostri mari da circa 30mila tonnellate di rifiuti.

Si tratta di una quantità di spazzatura che, ammassata insieme, andrebbe a ricoprire di 15 volte il giro della Terra. Da anni, infatti, nella Giornata nazionale del mare vengono avanzate proposte per preservare e proteggere i mari: dall'utilizzo di imbarcazioni per raccogliere i rifiuti fino alle reti biodegradabili. Tra le iniziative di quest'anno c'è anche quella degli "spazzini del mare".

"L'idea è quella di creare una filiera del rifiuto in grado di mettere a regime un'attività quotidiana, al momento su base volontaria e a totale carico dei pescatori" come ha spiegato l'associazione. Si tratta di una proposta interessante che incontrerebbe anche un sostegno grazie alla proposta di legge "Salvamare". La Fedagripesca, infatti, ha stimato che lungo i litorali nazionali si ammucchiano fino a 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.

Spazzini del mare: l'iniziativa finanziata dal programma europeo Life

Diversi i progetti proposti da Fedagripesca, una serie di iniziative che hanno come unico obiettivo la protezione del mare. Come? Tramite l'utilizzo di reti biodegradabili per l'allevamento di molluschi, ma anche l'impiego di borse utili per recuperare rifiuti ed oggetti che da decenni sono adagiati sui fondali.

L'iniziativa, finanziata dal programma europeo Life per proteggere e migliorare la conservazione degli habitat di Posidonia oceanica e Coralligeno nel Golfo dell'Asinara e della costa Nord Occidentale della Sardegna, prenderà il via il 13 aprile grazie al lavoro comune di Ispra in partenariato con Mmc (Consorzio Regionale Servizi) e le cooperative EcoGreen e Desacré. Non solo, sempre in Sardegna la cooperativa Pescatori Tortolì, con la collaborazione di Agris, sta valutando l'utilizzo di una serie di nasse eco-compatibili anti-pesca fantasma che, collegate ad un dispositivo, sono capaci di rilasciare tutto ciò che è viene catturato accidentalmente nei mari.

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