FacebookInstagramXWhatsApp

Pandemia oceanica invisibile: i ricci di mare diventano scheletri bianchi

Una grave epidemia sta colpendo i ricci di mare, fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi marini, causando la scomparsa di intere colonie.
Ambiente17 Dicembre 2025 - ore 13:21 - Redatto da Meteo.it
Ambiente17 Dicembre 2025 - ore 13:21 - Redatto da Meteo.it

Da circa quattro anni una grave emergenza biologica sta colpendo le popolazioni di ricci di mare in molte aree del mondo. Dall’Atlantico tropicale fino al Mar Rosso e all’Oceano Indiano, questi organismi fondamentali per l’equilibrio marino stanno morendo in tempi rapidissimi.

La loro scomparsa altera profondamente i fondali, favorendo la diffusione di alghe e il collasso delle barriere coralline. Ecosistemi un tempo ricchi e colorati si stanno trasformando in ambienti impoveriti e degradati. Un episodio particolarmente allarmante è stato osservato  alle Canarie tra il 2022 e il 2023.

Perché i ricci di mare stanno diventando scheletri bianchi?

Da quasi quattro anni una grave emergenza biologica sta interessando i ricci di mare in numerose aree del mondo. Dalle acque dei Caraibi fino al Mar Rosso e all’Oceano Indiano, queste specie chiave per gli ecosistemi marini stanno scomparendo in modo rapido e massiccio. La loro perdita sta alterando profondamente i fondali, un tempo ricchi di coralli e oggi sempre più invasi dalle alghe.

Tra il 2022 e il 2023 una nuova e preoccupante ondata di morie ha colpito le Isole Canarie, segnando un momento cruciale della crisi. A essere maggiormente coinvolti sono stati i ricci del genere Diadema, fondamentali per il controllo della crescita algale. Questi nutrendosi delle alghe, proteggono indirettamente i coralli dall’asfissia.

Quando però vengono colpiti da agenti patogeni, l’impatto sugli ecosistemi è immediato e devastante. In pochi giorni intere colonie possono scomparire, lasciando solo resti vuoti sui fondali. Durante l’estate 2022-2023, il Diadema africanum ha subito perdite enormi lungo le coste occidentali delle Canarie. A La Palma la popolazione è crollata di oltre due terzi, mentre a Tenerife la riduzione ha sfiorato il totale. Le indagini scientifiche indicano che la capacità riproduttiva di questi ricci è ormai quasi azzerata.

Episodi simili sono stati segnalati anche in altre aree marine, dal Mediterraneo all’Oceano Indiano. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Marine Science, la crisi ha ormai dimensioni globali. I ricercatori hanno individuato il patogeno responsabile in diverse specie di ricci di mare. In alcune zone il principale colpevole sarebbe un parassita ciliato del genere Philaster, capace di sterminare fino al 90% degli individui infetti.

Le conseguenze della pandemia oceanica

Gli effetti di questa emergenza sanitaria marina rischiano di essere estremamente gravi. I ricci di mare svolgono un ruolo fondamentale nel limitare la proliferazione delle alghe e nel mantenere l’equilibrio biologico delle barriere coralline. La loro scomparsa può innescare il degrado dei reef costieri, come dimostrato dal collasso avvenuto nei Caraibi negli anni Ottanta.

I ricercatori ipotizzano che l’agente responsabile si diffonda rapidamente seguendo le principali rotte del traffico navale. In assenza di terapie efficaci, le strategie attuali puntano a ridurre la propagazione del patogeno. Tra le misure allo studio vi sono il controllo dei trasporti marittimi e l’allevamento di ricci in ambienti protetti. Il pericolo resta elevato, soprattutto per alcuni ecosistemi ancora intatti nel Pacifico.

Articoli correlatiVedi tutti


  • Pesce scorpione (leone) pescato nel Salento: perché è una minaccia per il Mediterraneo
    Ambiente17 Dicembre 2025

    Pesce scorpione (leone) pescato nel Salento: perché è una minaccia per il Mediterraneo

    Allarme nel Salento dove è stato pescato il pesce scorpione al largo di Ugento.
  • Smog fuori controllo in Italia: e il meteo non darà tregua
    Ambiente11 Dicembre 2025

    Smog fuori controllo in Italia: e il meteo non darà tregua

    Smog fuori controllo in Italia, soprattutto al Nord. Le condizioni meteo non danno tregua e si deve correre ai ripari limitando il traffico.
  • Parco dello Stelvio, via libera al piano cervi: 237 capi da eliminare
    Ambiente20 Novembre 2025

    Parco dello Stelvio, via libera al piano cervi: 237 capi da eliminare

    Sono ripresi gli abbattimenti di cervi al Parco dello Stelvio, con l’obiettivo di abbattere 237 esemplari.
  • Iran in crisi idrica: avviata la semina delle nuvole per combattere la siccità
    Ambiente18 Novembre 2025

    Iran in crisi idrica: avviata la semina delle nuvole per combattere la siccità

    In Iran la pioggia manca da mesi: per tentare di alleviare l’emergenza idrica, il governo ha avviato le operazioni di cloud seeding.
Ultime newsVedi tutte


Meteo: nel weekend rischio di forte maltempo all'estremo Sud. La tendenza
Tendenza17 Dicembre 2025
Meteo: nel weekend rischio di forte maltempo all'estremo Sud. La tendenza
La tendenza per i prossimi giorni e per il weekend indica l'arrivo di due perturbazioni con forti precipitazioni tra Calabria e Sicilia.
Meteo, tempo instabile anche tra venerdì 19 e il weekend: le zone a rischio pioggia
Tendenza16 Dicembre 2025
Meteo, tempo instabile anche tra venerdì 19 e il weekend: le zone a rischio pioggia
Qualche pioggia in vista tra venerdì e il weekend prima di Natale, ma senza freddo invernale: la tendenza meteo nei dettagli
Meteo, tra fasi stabili e nuove perturbazioni: la tendenza meteo fino a Natale
Tendenza15 Dicembre 2025
Meteo, tra fasi stabili e nuove perturbazioni: la tendenza meteo fino a Natale
Nei prossimi giorni sull'Italia si alterneranno giornate tranquille a fasi più movimentate per l'arrivo di alcune perturbazioni. La tendenza meteo fino a Natale
Mediaset

Ultimo aggiornamento Mercoledì 17 Dicembre ore 14:57

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154