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Liguria invasa da nuove specie di zanzare: quali sono i rischi?

L’arrivo di zanzare coreane e giapponesi cambia lo scenario sanitario ligure: cosa dicono gli esperti e come difendersi.
Ambiente14 Novembre 2025 - ore 12:55 - Redatto da Meteo.it
Ambiente14 Novembre 2025 - ore 12:55 - Redatto da Meteo.it

La Liguria è una delle regioni dove si diffondono nuove specie di zanzare. Per anni l’attenzione si è concentrata sulla zanzara tigre (Aedes albopictus), arrivata in Italia negli anni ’90 e rapidamente diventata uno dei principali vettori di arbovirosi come Dengue, Chikungunya e Zika. Il suo impatto ha ridefinito il concetto di rischio sanitario nel Paese, soprattutto nei mesi più caldi.

Negli ultimi anni, però, lo scenario è cambiato. Le attività di monitoraggio portate avanti dagli esperti di ARPAL – l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure – confermano la presenza stabile di nuove specie alloctone: la zanzara coreana (Aedes koreicus) e la zanzara giapponese (Aedes japonicus). Due presenze che complicano ulteriormente la gestione del rischio sul territorio, perché si tratta di vettori capaci di adattarsi molto meglio alle variazioni climatiche.

Perché queste zanzare sono arrivate proprio in Liguria?

La risposta non è legata a fattori ambientali o paesaggistici, ma alla logistica internazionale. Le nuove specie, infatti, arrivano spesso attraverso il trasporto di merci e container. Il porto di Genova, uno degli snodi commerciali più importanti d’Europa, rappresenta un punto di ingresso privilegiato per fauna esotica invasiva proveniente da altre parti del mondo. Le uova di zanzara possono viaggiare con pneumatici, piante ornamentali, materiali umidi o qualsiasi contenitore in grado di trattenere acqua. Questa dinamica, combinata con un clima che negli ultimi anni si è fatto sempre più mite, favorisce l’espansione delle specie invasive verso zone sempre più ampie della Regione.

La vera differenza: la capacità di resistere al freddo

Aedes koreicus e Aedes japonicus presentano una caratteristica che le rende particolarmente problematiche: sopravvivono molto meglio al freddo. Mentre la zanzara tigre supera l’inverno quasi esclusivamente tramite uova in diapausa, queste due specie alloctone possono resistere attivamente alle basse temperature. Il risultato è un rischio vettoriale meno stagionale del passato: il picco resta tra aprile e ottobre, ma non si può più escludere attività anche nei mesi più freddi.

I rischi per la salute pubblica

La presenza di più specie di zanzare invasive comporta due livelli di rischio:

  • Rischio arbovirosi Dengue, Chikungunya, Zika

Le specie del genere Aedes sono le principali responsabili della trasmissione di questi virus. La zanzara tigre è il vettore più conosciuto in Italia, ma la comparsa di nuove specie può amplificare il potenziale di diffusione.

  • Rischio West Nile Virus

Il virus del Nilo Occidentale appartiene ai Flaviviridae ed è trasmesso soprattutto dalla zanzara comune (Culex pipiens). L’estate 2025 ha visto crescere l’attenzione su questo virus anche in Liguria, motivo per cui l’intero territorio è rimasto sotto stretto monitoraggio.

Come viene gestita la situazione

La sorveglianza regionale segue i protocolli del Piano Nazionale e del Piano Regionale Arbovirosi. ARPAL svolge un ruolo cardine nel monitoraggio delle specie presenti, nella raccolta di campioni e nell'identificazione delle aree a rischio. In caso di necessità, le ASL attivano immediatamente le misure di emergenza e le procedure di prevenzione previste dalla normativa. L’obiettivo è duplice: proteggere la salute dei cittadini e impedire che le specie invasive si consolidino ulteriormente nel territorio.

Il ruolo fondamentale dei cittadini

La prevenzione non passa solo dagli enti istituzionali. Una parte decisiva del controllo dipende dai comportamenti quotidiani della popolazione. Le zanzare Aedes si riproducono facilmente anche nei giardini, nei terrazzi o nei cortili privati. È quindi essenziale eliminare ogni ristagno d’acqua, anche di pochi millilitri, nei sottovasi, nei bidoni non coperti, nei secchi e nei piccoli contenitori esposti alla pioggia.

La collaborazione dei cittadini può includere anche soluzioni “naturali”, come incoraggiare la presenza di predatori delle zanzare. Installare bat-box per attirare pipistrelli o mantenere siepi che favoriscano uccelli insettivori contribuisce a tenere sotto controllo la popolazione di insetti in modo ecologico.

Uno sforzo collettivo per una sfida in evoluzione

La diffusione di nuove specie di zanzare in Liguria è un fenomeno che riflette l’evoluzione del clima e delle rotte commerciali globali. Le istituzioni stanno intensificando i controlli, ma il successo della strategia passa anche attraverso l’informazione e il coinvolgimento della cittadinanza.

Più aumenta la consapevolezza, più diventa possibile mantenere sotto controllo un rischio che, di anno in anno, si presenta con forme diverse e sempre più complesse.

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Ultimo aggiornamento Venerdì 14 Novembre ore 14:04

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