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L’invasione dell’alga sargasso: così l’attività umana strangola l’Atlantico. VIDEO

Riscaldamento globale e fertilizzanti agricoli stanno causando l’enorme diffusione di quest’alga, che comporta gravi problemi sia per l’ecosistema sia per la salute umana
30 Aprile 2023 - ore 07:58 Redatto da Redazione Meteo.it
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Capesterre de Marie-Galante è un piccolo comune a Guadalupa, isola nel mar dei Caraibi appartenete alla Francia di cui è un dipartimento d’Oltremare. Situata nell’arcipelago delle Antille, è una rinomata meta turistica per i visitatori provenienti da tutto il mondo. Da qualche anno però i turisti non sono gli unici ospiti dell’isola: Guadalupa infatti sta lottando contro l’invasione dell’alga sargasso, un tipo di alga di notevoli dimensioni che raggiunge la superficie del mare. Le correnti oceaniche stanno trasportando enormi quantità di queste alghe sulle coste dell’isola, in alcuni casi creando delle vere e proprie "dune" alte fino a 80 centimetri. Un problema non solo estetico in una zona altamente turistica, ma anche per l’impatto che esse hanno sull’ambiente e sulle persone.

La Grande Barriera di alga sargasso

L’alga sargasso, se in quantità ridotta, giocano un ruolo importante nell’equilibro dell’ecosistema marino. Esse infatti offrono protezione a piccoli animali e altre forme di vita, che possono sfruttare questo micro-habitat per riprodursi. Negli ultimi anni però la quantità di queste alghe, in particolare nell’Atlantico, è aumentata a dismisura. Gli esperti sono arrivati a chiamare questo fenomeno Great Atlantic Sargassum Belt, la Grande Barriera Atlantica di Alga Sargasso, che si estende ormai dal mar dei Caraibi fino alle coste africane attraverso tutto l’Oceano per un peso totale stimato in oltre 24 milioni di tonnellate. Si tratta della più grande formazione di alghe presente oggi sul Pianeta.

I problemi di salute causati dall'alga

Questa esplosione dell’alga sargasso rappresenta una minaccia sia per l’ecosistema marino, sia per gli esseri umani. Questo tipo di alghe infatti galleggia sull’acqua e in grandi concentrazioni diminuisce la quantità di luce solare che raggiunge le profondità, alterando l’ecosistema sottostante. Inoltre le correnti tendono a depositare ingenti quantità di alghe sulle coste, un problema molto sentito soprattutto nelle isole caraibiche: il sargasso in decomposizione infatti rilascia acido solfidrico, una sostanza maleodorante che può causare irritazione oculare e difficoltà respiratorie.

Cosa causa la diffusione dell’alga

In ultimo, gli accumuli di alghe sulle rive del mare causa problemi anche  agli animali che abitano le spiagge e vivono tra la terraferma e il mare. A soffrire di più sono le giovani tartarughe che, nate a riva, sono talvolta impossibilitate a raggiungere l’acqua a causa degli accumuli. Sono tuttora in corso studi per capire cosa stia causando l’enorme proliferazione di queste alghe: le prime ipotesi puntano il dito contro il riscaldamento globale e l’aumento della temperatura del mare, che renderebbe l’habitat ideale per la crescita del sargasso. Anche l’inquinamento dell’acqua, causato dalle sostanze fertilizzanti usate in agricoltura e poi immesse nell’Oceano dai fiumi, sembra giocare un ruolo nella proliferazione di queste alghe.

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