Giornata mondiale delle tartarughe marine: come nasce e perché si festeggia il 16 giugno

Oggi, lunedì 16 giugno, si celebra la Giornata Mondiale delle Tartarughe marine. La prima celebrazione della Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine risale al 2008. L'iniziativa è stata promossa dall'organizzazione The Sea Turtle Conservancy, impegnata nella tutela e nella salvaguardia di queste straordinarie creature marine.
Giornata mondiale della tartarughe marine, perché si festeggia il 16 giugno
La Giornata Mondiale della tartarughe marine si festeggia il 16 giugno perché è il giorno del compleanno del dottor Archie Carr, celebre erpetologo, studioso di rettili e anfibi che dedicò tutta la sua vita alla studio e alla tutela delle specie in pericolo, in particolare della tartaruga marina.
Le ricerche condotte da Carr hanno evidenziato le numerose minacce che le tartarughe devono affrontare nel loro ambiente naturale. Inoltre, lo studioso ha sottolineato il ruolo cruciale che questi animali svolgono all'interno dell'ecosistema marino, contribuendo in modo significativo alla salute dell’ambiente oceanico. Le tartarughe si alimentano di meduse e spugne, aiutando a contenere la crescita eccessiva di queste specie, e brucano l’erba marina, favorendone lo sviluppo rigoglioso attraverso una sorta di “potatura naturale”.
In occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine è possibile compiere azioni concrete per contribuire alla loro protezione. Anche se questi comportamenti dovrebbero diventare una consuetudine e non limitarsi a un solo giorno, questa ricorrenza rappresenta comunque un buon punto di partenza. Tra le azioni consigliate, c’è lo spegnimento delle luci artificiali vicino alle spiagge, poiché la presenza di illuminazione può spaventare le tartarughe adulte, impedendo loro di risalire a riva per deporre le uova.
Anche i piccoli appena nati si orientano grazie alla luce naturale della luna riflessa sul mare: fonti luminose come quelle provenienti da abitazioni o veicoli possono disorientarli, spingendoli nella direzione sbagliata e mettendoli in pericolo, per esempio facendoli finire sulla strada. È importante anche mantenere le spiagge pulite, rimuovendo i rifiuti, livellando la sabbia e coprendo eventuali buche o eliminando costruzioni come castelli, per facilitare il processo di nidificazione.
Le tartarughe e il rischio d'estinzione
La tartaruga Caretta caretta è la specie più comune nel Mar Mediterraneo, ma non è l’unica: anche la tartaruga liuto, ad esempio, abita le nostre acque. A livello globale, esistono sette specie di tartarughe marine, tutte purtroppo considerate a rischio estinzione. Le principali minacce provengono dalla cattura accidentale nelle reti da pesca e dalla progressiva distruzione dei siti dove queste tartarughe si riproducono.
Le Caretta caretta, in particolare, sono fortemente vulnerabili a causa delle attività umane. Il turismo irresponsabile spesso interferisce con le zone di nidificazione, mentre l’inquinamento, soprattutto da plastica, rappresenta un grave pericolo: questi animali, infatti, possono ingerirla scambiandola per cibo, con conseguenze potenzialmente letali. Un ulteriore rischio è rappresentato dalla pesca accidentale, poiché le tartarughe possono rimanere intrappolate nelle reti, venendo così catturate involontariamente.
Tutti questi fattori costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza della specie. Per questo motivo, il Wwf è attivamente impegnato nella protezione delle tartarughe marine attraverso la campagna "GenerAzione Mare", che prevede numerose iniziative, tra cui interventi per contrastare l’inquinamento e tutelare l’ambiente marino.