Etna in eruzione: fontane di lava fino a 400 metri sulla vetta innevata

La situazione eruttiva dell’Etna ha registrato un’evoluzione significativa nelle ultime ore. L’attività stromboliana osservata nei crateri sommitali si è intensificata, trasformandosi in spettacolari getti di lava.
Il fenomeno è accompagnato da una consistente emissione di cenere vulcanica. A comunicarlo è il VONA, il bollettino informativo destinato al traffico aereo. L’avviso è stato innalzato al colore rosso, il più alto livello previsto. A segnalarlo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo di Catania.
Etna in eruzione, fontane di lave fino a 400 metri
L’Etna conferma ancora una volta il suo carattere imprevedibile, alternando fasi di pausa a improvvise riprese dell’attività eruttiva. Dopo alcune ore di relativa tranquillità, nel primo pomeriggio di ieri si è verificata una nuova e intensa fontana di lava dal Cratere di Nord-Est. In pochi minuti l’attività è aumentata rapidamente, con getti incandescenti che hanno raggiunto diverse centinaia di metri di altezza.
Si è formata anche una densa nube eruttiva carica di materiali vulcanici, salita per chilometri sopra la vetta e poi sospinta dal vento verso ovest. Nel giro di mezz’ora l’intensità del fenomeno ha iniziato a calare, trasformandosi in esplosioni più discontinue ma ancora vigorose. Queste esplosioni hanno proiettato frammenti di lava fino alle pendici del cono. Al momento continua una fuoriuscita irregolare di cenere.
Etna this morning 😍
— Volcaholic 🌋 (@volcaholic1) December 29, 2025
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Parallelamente è proseguita una moderata attività esplosiva da una bocca sul fianco orientale della Voragine. Secondo i tecnici dell’INGV, i parametri interni del vulcano indicano che l’attività resta elevata, anche se in lenta attenuazione. L’eruzione in corso sull’Etna, pur con l’emissione dell’avviso VONA di livello massimo, non sta causando disagi al traffico aereo. L’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania continua infatti a funzionare regolarmente.
Perché il cratere Nord Est è tornato ad eruttare?
Per molto tempo il Cratere di Nord-Est è rimasto ai margini dell’attenzione, complice un’attività debole e confinata quasi solo all’interno della sua conca, ma fino alla fine del Novecento era stato uno dei protagonisti assoluti dell’Etna sommitale, alternando fasi tranquille con piccole esplosioni e colate laviche a episodi molto più violenti, capaci di generare alte fontane di lava e grandi nubi eruttive.
La sua recente riattivazione rappresenta quindi una svolta rilevante nel comportamento del vulcano, soprattutto perché da circa trent’anni non si registravano eventi parossistici riconducibili a questo cratere.
Un elemento chiave è il legame con la Voragine, una connessione che ha iniziato a manifestarsi chiaramente dal 2015, dopo le intense fontane di lava prodotte da quest’ultima, che hanno preceduto una nuova fase di attività del Nord-Est.
Anche negli anni successivi, come nel 2016 e nel 2019, si è osservato un passaggio dell’attività tra i due crateri. Lo stesso schema si è ripetuto nel 2024 e sembra trovare conferma anche nella fase attuale, che vede entrambi i crateri coinvolti, con il Cratere di Nord-Est in una posizione di primo piano.






