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Emergenza ambientale in Sicilia per la presenza della formica di fuoco (Solenopsis invicta): i rischi per agricoltura e salute

Scoperti in Sicilia i primi nidi di formica di fuoco in Europa: ecco i rischi legati alla proliferazione di questa specie aliena altamente invasiva.
Ambiente22 Settembre 2025 - ore 10:53 - Redatto da Meteo.it
Ambiente22 Settembre 2025 - ore 10:53 - Redatto da Meteo.it

Considerata tra le specie aliene più pericolose a livello globale, la formica di fuoco ha fatto la sua comparsa anche in Italia. Proveniente dal Sud America, questo insetto si è ormai diffuso in numerose aree del mondo, raggiungendo di recente anche il nostro territorio.

La Sicilia, in particolare, detiene il primato: è la prima regione europea ad essere stata colonizzata da questa formica estremamente aggressiva, capace di propagarsi rapidamente e provocare seri danni all’agricoltura e agli allevamenti.

La formica di fuoco arriva in Italia, è allarme in Sicilia

I primi focolai sono stati individuati nella zona di Siracusa, ma la presenza della formica di fuoco si è già estesa in varie aree della Sicilia, comprese le vicinanze di Avola, Noto e Pachino. Questo insetto altamente invasivo può formare colonie estremamente numerose, che superano i 250.000 individui e comprendono più regine.

La Sicilia rappresenta il primo caso documentato di insediamento di questa specie in Italia e in tutta Europa. Oltre ai danni all’agricoltura, le formiche di fuoco minacciano anche il bestiame, le abitazioni, le infrastrutture e la sicurezza delle persone.

Originarie del Brasile, queste formiche hanno trovato in Sicilia condizioni climatiche favorevoli alla loro proliferazione, adattandosi sia alle zone costiere che agli ambienti interni più secchi. La loro presenza costituisce un’emergenza ambientale e sanitaria di grande rilevanza, che richiede un’immediata risposta da parte della Regione , ha dichiarato Carlo Gilistro, deputato del Movimento 5 Stelle, autore di un’interrogazione urgente rivolta al governo regionale.

L’isola, già duramente colpita dagli effetti del cambiamento climatico, tra cui temperature elevate, siccità estrema e incendi ricorrenti, si trova ora ad affrontare una nuova minaccia. L’invasione delle formiche di fuoco aggrava ulteriormente una situazione già critica.

Intervenire con urgenza è essenziale: servono strategie efficaci per contenerne la diffusione, soprattutto considerando che questi insetti non hanno antagonisti naturali nel nostro ecosistema, il che ne facilita l’espansione incontrollata.

Cos'è la formica di fuoco e perché è considerata pericolosa

La formica di fuoco (Solenopsis invicta), conosciuta anche con il nome di formica guerriera, è un insetto di piccole dimensioni, dal caratteristico colore rossastro-bruno e dotato di un pungiglione velenoso. Originaria del Sud America, da tempo ha superato i confini del proprio habitat naturale, diffondendosi in numerose aree del pianeta.

La L'Iucn, l'Unione internazionale per la conservazione della Natura, l’ha classificata tra le 100 specie aliene invasive più pericolose a livello globale.

Estremamente aggressiva, questa formica costruisce i propri nidi nel sottosuolo, danneggiando le radici delle piante e mettendo a rischio qualsiasi tipo di coltivazione. Ma la minaccia non si limita ai campi: le colonie possono scavare sotto marciapiedi, strade e persino fondazioni di edifici, rappresentando un pericolo anche per le infrastrutture urbane.

Quando si sentono minacciate da altri animali, queste formiche attaccano mordendo e iniettando veleno, che può risultare letale per il bestiame. Le loro punture sull’uomo sono estremamente dolorose, spesso descritte come una sensazione simile a una bruciatura intensa. Nei soggetti allergici, il contatto con il veleno può provocare gravi reazioni, fino allo shock anafilattico, rendendo il rischio per la salute pubblica serio.

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