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Dalla cacio e pepe alla mucca zebrata e ai pipistrelli ubriachi: gli IgNobel 2025

Torna la tradizionale parodia dei Nobel per studi veri, che però sembrano tutti da ridere. E anche quest’anno, dalla pasta cacio e pepe senza grumi alle mucche a strisce, fino all’alcol dato ai pipistrelli, ci sono IgNobel per tutti i gusti.
Curiosità22 Settembre 2025 - ore 09:51 - Redatto da Meteo.it
Curiosità22 Settembre 2025 - ore 09:51 - Redatto da Meteo.it

Ci sono anche la cacio e pepe e una mucca “zebrata” tra i tra i vincitori degli IgNobel 2025, i premi parodia dei Nobel per studi scientifici stravaganti “che prima fanno ridere e poi fanno pensare”.

Uno studio italiano puntava a una pasta cacio e pepe senza grumi con "l'obiettivo pratico di evitare lo spreco di buon pecorino". Ha vinto l’IgNobel per la Fisica, come riporta la Repubblica, dopo essere stato pubblicato sulla serissima rivista scientifica Physics of Fluids e firmato da otto ricercatori: Davide Revignas e Daniel Maria Busiello dell'Università di Padova, Giacomo Bartolucci dell'Università di Barcellona, Fabrizio Olmeda dell'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Austria, Matteo Ciarchi, Ivan Di Terlizzi, Vincenzo Maria Schimmenti e Alberto Corticelli dell'Istituto Max Planck di Dresda.

Sono arrivati tutti alla cerimonia di premiazione organizzata alla Boston University dalla rivista scientifica umoristica Annals of Improbable Research, che ha visto alcuni premi Nobel a consegnare gli IgNobel sotto la tradizionale pioggia di aeroplanini di carta. Il nostro team ha fatto ridere con uno spettacolo sui luoghi comuni sul nostro Paese, compreso “O sole mio” con mandolino di accompagnamento.

Pipistrelli ubriachi e mucche a strisce

L’Italia “brilla” anche per altri due studi: su come l'alcol condiziona il volo dei pipistrelli (categoria Aviazione) e sulle pizze preferite dalle lucertole arcobaleno del Togo (categoria Nutrizione).

Il premio per la Letteratura è andato al medico statunitense William B. Bean, scomparso, che ha monitorato per 35 anni l'unghia del suo pollice. L’IgNobel per la Psicologia è andato a ricercatori di Australia, Polonia e Canada per come cambia il livello di narcisismo quando ci viene detto che siamo intelligenti.

Molto particolare anche il premio per la Biologia, vinto da un team giapponese guidato da Tomoki Kojima che ha “dipinto” le mucche a strisce come le zebre, con nastro adesivo e vernice spray, per vedere se così venissero risparmiate dalle punture degli insetti. Funzionerebbe, difficile replicare però il modello su vasta scala. Inevitabile per Kojima salire sul palco vestito a strisce e circondato da mosche di cartone.

La Chimica vede vincitori i ricercatori statunitensi e israeliani che volevano capire se mangiare teflon, il materiale plastico delle pentole antiaderenti, aumenta il senso di sazietà senza far ingrassare.

Alcol, aglio e scarpe puzzolenti

Per la Pediatria, c’è una ricerca su come i neonati allattati al seno reagiscono al consumo materno di aglio. L'IgNobel per la Pace va un gruppo di Germania, Regno Unito e Paesi Bassi: sostengono che bere alcol può talvolta favorire la capacità di parlare lingue straniere. Progettazione ingegneristica a un team indiano che ha studiato come le scarpe maleodoranti influenzano l'uso della scarpiera.

Risate inevitabili, come la domanda sottostante ai ricercatori: perché? “Ogni grande scoperta, a prima vista, sembra folle e ridicola. Lo stesso vale per ogni scoperta inutile. Gli IgNobel celebrano tutte queste ricerche, perché a un primo sguardo chi può davvero saperlo?”, sostiene Marc Abrahams, maestro di cerimonia della serata.

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 12 Novembre ore 19:23

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