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Covid, isolata variante Omicron Xj a Reggio Calabria

Covid, isolata a Reggio Calabria una nuova variante: si tratta di Xj (l'equivalente di Xe sotto studio nel Regno Unito). E' una ricombinazione di Omicron BA.1 e BA.2. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
9 Aprile 2022 - ore 18:29 Redatto da Redazione Meteo.it
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La pandemia da Covid non è finita. In queste ore è stata isolata una nuova variante Omicron in un laboratorio di Reggio Calabria. Si tratta della variante Xj, ossia l'equivalente della variante Xe da poco sotto osservazione nel Regno Unito. Nessun allarmismo, dai primi dati forniti sulla scoperta italiana si apprende che: "Non si tratta di una mutazione del virus".

Xj variante Omicron: i primi casi a Reggio Calabria

La diffusione del virus Covid-19 ha portato alla scoperta di una nuova variante isolata dal laboratorio dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Si tratta della variante Xj di Omicron, una equivalente della Xe riscontrata in due soggetti risultati positivi al tampone. I risultati dei test sono stati inviati e validati dall'Istituto superiore di sanità. Stando alle prime informazioni la variante Xj è una ricombinazione delle sotto-varianti di Omicron BA.1 e BA.2.

I primi casi di Omicron Xj sono stati registrati nel laboratorio dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria diretto da Maria Teresa Fiorillo. Al momento questa variante non desta particolari preoccupazioni visto che "la sequenza isolata nei due casi rilevati di Xj, equivalente di Xe, non fa seguito ad una mutazione del virus ma, più precisamente, a una fusione di componenti genetiche di Omicron".

Covid, i rischi della variante Xj

La variante Xj Omicron del Covid-19, stando ai primi dati disponibili, risulterebbe molto contagiosa e la sua presenza si è registrata in Finlandia, Thailandia e ora anche in Italia. Al momento la stragrande maggioranza dei casi di positività da coronavirus, circa l'80%, sono causati dalla diffusione della variante Omicron BA.2 come confermano le analisi del Ceinge-Biotecnologie basate sui dati delle banche Gisaid e Ncbi Virus.

Angelo Boccia del gruppo di Bioinformatica precisa: "Le stime degli ultimi 15 giorni indicano che, in Italia, Omicron rappresenta quasi il 100% delle sequenze pubblicate, con BA.2 attestata a circa l'80%". Parlando della variante Xe aggiunge: "E' apparentemente il risultato della ricombinazione di due diverse varianti di Omicron, BA.1 e BA.2. Un evento di ricombinazione di questo tipo può verificarsi quando un individuo viene infettato da due o più varianti contemporaneamente e, attraverso lo scambio di materiale genetico, viene a crearsi una versione ibrida del genoma del virus. Nel caso della variante Xe gran parte del suo genoma, compreso il gene S, deriva da BA.2".

Dati alla mano la variante Xe Omicron presenta un tasso di crescita superiore del 10% rispetto alla BA.2, la variante più diffusa a livello mondiale.

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