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Covid, AstraZeneca: arriva in Italia il primo farmaco monoclonale preventivo per i fragili

L’Aifa ha autorizzato Evusheld di AstraZeneca, il primo farmaco monoclonale per prevenire il Covid con sintomi nei pazienti "fragili". Ecco cos'è e chi potrà riceverlo.
Salute18 Febbraio 2022 - ore 14:31 - Redatto da Redazione Meteo.it
Salute18 Febbraio 2022 - ore 14:31 - Redatto da Redazione Meteo.it

Novità importanti per quanto riguarda il Covid. E' arrivato il primo farmaco, chiamato Evusheld, che previene la malattia nei fragili e, soprattutto, l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha appena dato l'ok. Per questo motivo è disponibile in Italia la prima opzione farmacologica preventiva a base di anticorpi. Si tratta di un farmaco composto da una combinazione di due anticorpi monoclonali a lunga durata d'azione che hanno la capacità di prevenire il Covid-19 nei pazienti fragili prima dell'esposizione al virus. E' stato prodotto da AstraZeneca.

Covid, l'Aifa autorizza Evusheld, il primo farmaco preventivo

L'Aifa ha approvato l'utilizzo della combinazione di due anticorpi monoclonali a lunga durata d'azione. Di cosa si tratta? L'Agenzia italiana del farmaco ha dato un importante lascia passare alla medicina creata grazie alla combinazione di tixagevimab e cilgavimab che ha l'obiettivo di prevenire i sintomi del Covid-19 prima dell'esposizione al virus nelle persone ad alto rischio.

Che cos'è un anticorpo monoclonale? Si tratta di un tipo di proteina progettata per riconoscere e legarsi a una struttura specifica, chiamata antigene. Tixagevimab e cilgavimab, utilizzati nel nuovo farmaco, sono stati sviluppati per legarsi a due siti distinti sulla proteina Spike di Sars-CoV-2. Grazie a tale combinazione al virus non è concesso entrare nelle cellule del corpo e di causare l'infezione. Il mix "vincente" tra Tixagevimab e cilgavimab è anche in sperimentazione come potenziale trattamento per i pazienti già colpiti da Covid-19. Si attendono importanti novità in merito.

Il nuovo farmaco Evusheld: lo studio internazionale

Perché è giunto l'ok su questo nuovo farmaco? Lo studio compiuto su un campione composto da circa 5.200 soggetti ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa, pari all'83%, del rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica e messo in evidenza una protezione che continua per almeno sei mesi dopo una sola dose. Il mix dell'anglosvedese AstraZeneca ha dimostrato di poter dare buoni risultati e ha generato grandi speranze nel mondo scientifico.

Funziona pertanto come profilassi pre-esposizione che protegge i più vulnerabili come:

  • persone affette da leucemia linfatica cronica
  • persone affette da immunodeficienze primitive o acquisite
  • persone sottoposte a trattamenti immunosoppressivi
  • trapiantati

Perché si parla tanto di profilassi pre-esposizione al Covid? Come gli esperti sottolineano si tratta di un'arma particolarmente importante per proteggere i più vulnerabili e i più fragili ed evitare loro l'insorgere di gravi complicanze o la compromissione del loro già precario stato di salute. Ecco perché, proprio a seguito delle valutazioni dell'Aifa, il ministero della Salute ha concesso l'autorizzazione all'uso di emergenza per la combinazione dei due anticorpi per la profilassi pre-esposizione a Covid-19 in adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con compromissione immunitaria da moderata a grave dovuta a una condizione medica o a farmaci immunosoppressivi e che potrebbero non sviluppare una risposta immunitaria adeguata alla vaccinazione anti Covid oltre che per le persone per le quali l'immunizzazione non è raccomandata.

Rimane però importante sottolineare come i destinatari di tale farmaco non debbano già essere infetti o avere avuto una recente esposizione al virus pandemico tramite un contatto stretto con un positivo.

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