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Come comprare una casa a un euro

In Italia si moltiplicano i borghi e le città che hanno attivato bandi per vendere le case abbandonate a un prezzo simbolico
Viaggi21 Maggio 2021 - ore 07:45 Redatto da Redazione Meteo.it
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(foto: Tama66/Pixabay)

Comprare casa è una delle spese più importanti che si affrontano nel corso della vita, e tanti giovani non possono permettersi questo grande passo. Ma grazie a un progetto sostenuto da vari comuni italiani, da qualche anno è possibile acquistare un immobile addirittura al prezzo di un solo euro.

Come è facile intuire si tratta di una cifra simbolica, che sostanzialmente significa ottenere l'edificio gratis, allo scopo di favorire il ripopolamento di alcune città e borghi italiani che sono sempre più deserti e trascurati, a volte addirittura abbandonati. Questa strategia di promozione territoriale sta attirando tante persone di ogni età, che non possono impegnarsi in un mutuo e cercano un'abitazione a basso prezzo.

La tipologia di immobile in vendita

La domanda che molti si pongono, quando scoprono di questa possibilità, è che cosa si stia effettivamente acquistando con un solo euro. Nella maggior parte dei casi si tratta di appartamenti, di ville o di rustici che sono abbandonati e - se nessuno interviene - destinati alla demolizione.

L'idea alla base dell'iniziativa è proprio impedire che l'edificio scompaia, ossia dare una seconda vita a questi immobili fatiscenti, che di fatto rappresentano solo un peso per i proprietari a causa di tutti gli oneri che continuano a pagare di anno in anno. In senso più ampio, la speranza è di favorire la rinascita di piccoli comuni e di stupendi borghi storici, dall'indiscusso valore artistico e culturale ma sempre meno popolati.

(foto: Unsplash)

I dettagli operativi del progetto

Come si è detto, quelli a un euro sono immobili che hanno bisogno di grandi lavori di ristrutturazione edilizia per diventare agibili e davvero fruibili da chi li ha acquistati. Affinché si possa procedere con l'acquisto dell’immobile, infatti, bisogna impegnarsi a effettuare i necessari lavori di ristrutturazione e rivalutazione entro 365 giorni dalla compravendita, per un valore di almeno 25 mila euro. Il tutto rispettando tutte le norme e i vincoli paesaggistici, che in alcune aree sono molto stringenti.

Inoltre, chi acquista la casa deve pagare le spese notarili per la registrazione, le volture e l'accatastamento dell’immobile. E i lavori devono essere avviati entro due mesi da quando si hanno tutti i permessi per iniziare. Infine, è necessario creare una polizza fideiussoria di 5mila euro della durata di 3 anni, a garanzia dell'acquisto per il comune. Insomma, non è tutto così semplice come può apparire inizialmente, perché di fatto il nuovo proprietario dell'immobile deve impegnarsi per contribuire alla rivalorizzazione del territorio.

Un'altra questione di non poco conto sono i requisiti per potere partecipare al bando. Non tutti lo possono fare: il progetto è aperto ai privati cittadini, comunitari ed extracomunitari, così come a imprese, società e consorzi che abbiano come oggetto sociale la gestione di immobili a uso turistico e ricettivo. Questi enti, in particolare, devono essere iscritti alla Camera di commercio e devono risultare in regola con il pagamento dei contributi previdenziali. Per partecipare al bando è necessario recarsi nel comune di interesse e, una volta visionate tutte le disposizioni correlate, è possibile fare richiesta per il modulo di iscrizione.

Agevolazioni per la messa in sicurezza

Il motivo alla base della creazione di questi bandi di gara da parte dei comuni è che sempre più centri storici e borghi antichi stanno subendo un processo di progressivo spopolamento, soprattutto perché i giovani in cerca di lavoro si spostano verso i centri urbani di più grandi dimensioni. Il risultato è che le abitazioni e gli edifici storici di queste aree sono malandati e necessitano di urgenti interventi.

(foto: Jackmac34/Pixabay)

Il successo del progetto dipende anche dalle importanti agevolazioni fiscali promosse dal governo nell’ultimo anno. Per esempio, grazie ai bonus per favorire la transizione ecologica, la sostenibilità e l'efficientamento degli impianti, si potranno ottenere significativi risparmi durante le attività di ristrutturazione.

Case a un euro da nord a sud d'Italia

Il nostro paese detiene un patrimonio unico al mondo, grazie e luoghi speciali e meravigliosi che attraggono ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo, tra chiese antiche, castelli medievali, palazzi storici ed edifici monumentali. Non a caso il progetto è nato in Sicilia, per dare lustro a un'area con diverse abitazioni da rivalorizzare. Precisamente il capofila è stato Salemi, un piccolo paese di 10mila abitanti in provincia di Trapani.

Dalla Sicilia l'idea si è rapidamente diffusa in tutto il sud della penisola, dove sono più concentrati gli edifici decadenti. E nell'ultimo periodo l'offerta delle case a un euro si sta progressivamente ampliando e coinvolge sempre più città, anche quelle più grandi. L'elenco dei comuni che offrono questa possibilità è in continuo aggiornamento (quindi per gli interessati il consiglio è di tenere d'occhio la situazione e le novità), ma ecco qualche spunto per partire.

In Campania ha partecipato all'iniziativa il borgo medievale di Pietramelara, in provincia di Caserta, mentre in Puglia è stata la città di Taranto a distribuire a un euro alcune delle case abbandonate all'interno del comune. Tra i centri abitati più grandi c'è anche Sassari, in Sardegna, mentre tra i borghi più suggestivi c'è Castiglione di Sicilia, nella città metropolitana di Catania. Ancora, in Calabria partecipa il comune di Cinquefrondi, mentre in Basilicata fa la stessa cosa il comune di Laurenzana.

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