Come fare per fotografare una cometa (e avere immagini spettacolari)

Le comete sono da sempre protagoniste speciali del firmamento, e chiunque, dagli appassionati specializzati agli skywatcher occasionali, imbattendosi in una stella dalla lunga coda non può fare a meno di rimanere incantato. L'istinto è sempre quello di fotografarla, ma immortalarla in un fotogramma è tutt'altro che facile.
Comete, oggetti celesti imprevedibili
A rendere così speciale questo corpo celeste è sicuramente il fatto che compare un po' quando "gli pare", brilla e se ne va senza neppure salutare.
Oltre a essere imprevedibili, questi corpi celesti custodiscono frammenti di storia del Sistema Solare. Si tratta infatti di stelle che hanno una coda formata con detriti e polveri vecchie di milioni di anni, e riuscire a catturarne una con lo sguardo innesca immediatamente il desiderio di immortalarla in uno scatto.
Prima di capire come fare per fotografare una cometa, vogliamo però puntualizzare che si tratta di un'operazione tutt'altro che facile, ma anche che (se ben fatta) può fornire fotogrammi utili anche alla comunità scientifica. Fatta questa premessa, vediamo dunque cosa serve per fotografare una cometa.
La cometa 3I/ATLAS immortalata in uno scatto perfetto
Qualche settimana fa, all'alba del 29 novembre, la cometa interstellare 3I/ATLAS ha fatto molto parlare di sé, anche per il fatto che dopo la sua scoperta, avvenuta a luglio, è sopravvissuta a un incontro ravvicinato con il Sole, dal quale è riemersa con un insolito colore verde.
A mostrare il suo ritorno nel firmamento è stata una fotocamera che è riuscita a immortalarla dal deserto del Sahara. Lo scatto di Osama Fathi ha fatto in pochi minuti il giro del mondo.
Come è riuscito a fotografare la cometa più discussa di questo fine anno? In realtà si è servito della sua Nikon Z6, modificata per l'astrofotografia, e di un RedCat spinto fino a una focale equivalente di circa 750 mm, per eseguire lo scatto.
L'oggetto interstellare intanto sta per raggiungere il punto più vicino alla Terra: il prossimo 19 dicembre la cometa 3I/ATLAS sarà al perielio. Si tratterà di una nuova occasione unica per cercare di immortalarla in uno scatto: ecco allora qualche suggerimento, che si rivelerà utile anche per fotografare altre comete.
Le comete in uno scatto, consigli per risultati perfetti
Fotografare una cometa ha un aspetto paradossale: mentre ci si impegna a eliminare ogni traccia di movimento dovuto alla rotazione terrestre tramite una montatura perfettamente allineata, la cometa stessa si sposta indipendentemente, come se volesse attirare tutta l'attenzione su di sé, eclissando gli altri oggetti celesti.
Questo comporta inevitabilmente qualche complicazione. Se la cometa è luminosa, può essere immortalata anche con una normale reflex e un obiettivo standard, ma se è poco brillante sarà necessario ricorrere a un telescopio abbinato a una camera più sensibile. Non esiste l'attrezzatura ideale in assoluto, ma occorre trovare quella che meglio si adatta alle caratteristiche della cometa che si vuole riprendere.
Le vere difficoltà emergono nel momento in cui si gestiscono i tempi di esposizione. Una singola posa di 30, 60 o 120 secondi di solito è sufficiente, dato che lo spostamento della cometa non risulta ancora marcato. Tuttavia, quando si decide di sommare più scatti grazie alla tecnica dello stacking (indispensabile per ottenere immagini pulite e ricche di dettagli), ci si trova a dover gestire un arco temporale che può estendersi per minuti o addirittura ore.
In questo scenario, mentre le stelle appaiono ferme, la cometa si trasforma in un a sorta di scia luminosa. L'unica soluzione efficace consiste nel realizzare due immagini distinte: una incentrata sulla cometa, e l'altra sulle stelle, per poi fonderle in una composizione coerente che restituisca la complessità della scena. Numerosi software, come DeepSkyStacker, PixInsight, Astrometrica, Gimp e Photoshop, possono supportare questa funzione.
Un'altra fase cruciale è la messa a fuoco. È deludente una cometa sfocata e per evitarlo è importante ricorrere al Live View della fotocamera, ingrandendo al massimo e regolando la messa a fuoco con pazienza. Anche le correzioni sono essenziali e i dark frame eliminano il rumore termico, mentre i flat field correggono ombre e imperfezioni dell'ottica. Sono operazioni decisamente poco romantiche, ma necessarie se vogliamo ottenere degli scatti in cui la vera protagonista sia la nostra cometa, libera da aloni o difetti.
Scatti professionali per immagini al top
Per dare allo scatto un valore scientifico, è anche importante calcolare tempi di posa brevi, tra i 30 e i 120 secondi, così da ottenere dati fotometrici e astrometrici affidabili. In questi casi, si può scegliere se allineare le immagini sulle stelle o sulla cometa, ben consapevoli del fatto che uno dei due elementi risulterà meno definito. Le tecniche più avanzate consentono anche di isolare la cometa eliminando le stelle da ogni fotogramma, per poi ricostruire il fondo stellato a parte.
Siete riusciti a catturare il corpo celeste in maniera impeccabile? In questo caso potrete anche inviare la vostra foto della cometa alla British Astronomical Association, seguendo criteri rigorosi per la denominazione del file e indicando scala, orientamento e data.
Gli astronomi danno moltissima importanza a questi dettagli, poiché le comete rappresentano materiali antichissimi, conservati nel gelo dello spazio da epoche remote e ogni dettaglio può aiutare a scoprire qualcosa di più sulla loro attività.






