Dicembre sotto le stelle: arrivano le Ursidi, le meteore che salutano il 2025

Il 2025 volge ormai al termine, ma prima di salutarlo e dare il benvenuto all'anno nuovo, avremmo ancora un'opportunità per alzare gli occhi al cielo in cerca di qualche puntino luminoso a cui affidare i nostri desideri. Dopo le Geminidi, saranno le Ursidi a infiammare il firmamento negli ultimi giorni del 2025.
Ursidi 2025, un nuovo spettacolo nel cielo di dicembre
Le Geminidi quest'anno hanno davvero dato spettacolo: complice la quasi totale assenza di disturbo lunare e cieli abbastanza sereni, le stelle cadenti più belle dell'inverno hanno incantato molti skywatcher. Chi non ha potuto vederle però, non deve disperare, visto che un altro sciame meteorico è pronto a infiammare il cielo di dicembre.
Come fanno sapere dall'Uai (Unione Astrofili Italiani) le Ursidi saranno attive dal 17 al 26 dicembre, e raggiungeranno il loro picco il 22 del mese. Si tratta di uno sciame piuttosto modesto, con uno ZHR di circa 10 meteore ogni ora. Tuttavia non sono mancati anni in cui queste stelle cadenti hanno stupito con outburst fino a più di 50 meteore/ora.
Il radiante, ovvero il punto dal quale sembrano partire, è situato nella costellazione dell'Orsa Minore, dalla quale prendono il nome, anche se lo sciame è legato alla Cometa periodica 8P/Tuttle. Si distinguono per le loro meteore lente e luminose e per la posizione polare, che permetterà di osservarle per quasi tutta la notte.

Come vedere le Ursidi nel cielo invernale
Se per osservare le Geminidi potevamo contare su una quasi totale assenza di disturbo lunare, individuare le Ursidi sarà ancora più facile, visto che nella notte di picco il nostro satellite naturale avrà una luminosità del 5%.
Dopo il novilunio del 20 dicembre, la Luna non recherà praticamente alcun disturbo all'osservazione celeste e alzando gli occhi al cielo non sarà affatto difficile trovare qualche puntino luminoso a cui affidare gli ultimi desideri del 2025. Ovviamente avremmo bisogno di cieli sereni e potremmo aumentare le possibilità di individuare il maggior numero possibile di meteore scegliendo punti di osservazione lontani dalle fonti di inquinamento luminoso delle città.






