Clima, anidride carbonica al massimo da 800 mila anni secondo il report Wmo

L'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (Wmo) in una valutazione annuale sul clima sostiene che i cambiamenti climatici legati alle azioni dell'uomo hanno raggiunto nuove vette con livelli record di gas serra, combinati con il fenomeno meteorologico El Niño e diversi fattori che hanno scatenato ondate di caldo torrido da record. In particolare la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera sarebbe al suo punto più alto in 800.000 anni.
L'allarme delle Nazioni Unite: "Il nostro pianeta sta emettendo più segnali di pericolo"
Secondo il nuovo report pubblicato dall'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera ha raggiunto il punto più alto in 800.000 anni.
I livelli di concentrazione di anidride carbonica erano di 420 parti per milione (ppm) nel 2023, l'ultimo anno per il quale sono disponibili dati definitivi con un aumento di 2,3 ppm in più rispetto all'anno precedente. Il livello preindustriale era di 280 ppm, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti.
Il 2024 si conferma poi l'anno più caldo mai registrato con una temperature di 1,5° superiore ai livelli preindustriali. "Il nostro pianeta sta emettendo più segnali di pericolo", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres invitando tutti i leader mondiali a intensificare l'azione per il clima. Le sue dichiarazioni arrivano dopo la decisione del neo Presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall'accordo sul clima di Parigi per la seconda volta.
L'allarme è chiaro: fa sempre più caldo e la conferma arriva dai dati dell'ultimo anno che hanno visto un aumento della temperatura media globale della superficie di circa 1,55° al di sopra del livello del 1850-1900. Dati alla mano il 2024 è l'anno di più caldo degli ultimi 175 anni e le temperature record sono tra le cause di tempeste e disastri ambientali che hanno fatto registrare nel corso degli ultimi dodici mesi ben 151 eventi meteorologici estremi.
Cambiamento climatico: la situazione è fuori controllo
Stefan Rahmstorf, capo del dipartimento di ricerca presso il Potsdam Institute for Climate Impact Research, racconta come "milioni di persone stanno soffrendo sempre di più le conseguenze del cambiamento climatico sotto forma di ondate di calore, inondazioni, siccità, tempeste e innalzamento del livello dei mari". Cosa si può fare per invertire questa preoccupante tendenza? "Possiamo fermare la tendenza al riscaldamento solo abbandonando i combustibili fossili, e dobbiamo farlo in fretta. Ignorare la realtà, negare le leggi della fisica e mettere a tacere gli scienziati può solo portare a danni e la gente comune ne pagherà il prezzo".
Il riscaldamento è accelerato negli ultimi anni con numeri di record che hanno di gran lunga superato i livelli preindustriali. Basti pensare che l'Intergovernmental Panel on Climate Change aveva segnalato che nel 2020 il mondo si era registrato un +1,1 °C. Nel 2024 siamo oltre +1,5°. Prosegue Celeste Saulo, segretaria generale dell'OMM: "Sebbene un solo anno di riscaldamento superiore a 1,5 °C non indichi che gli obiettivi di temperatura a lungo termine dell'accordo di Parigi siano fuori portata, è un campanello d'allarme che stiamo aumentando i rischi per le nostre vite, le nostre economie e per il pianeta".
Tra le conseguenze di queste ondate di calore c'è anche l'innalzamento del livello del mare raddoppiato negli ultimi trent'anni; una tendenza che potrà essere invertita solo tra molti anni. Saulo insinste anche sui rischi le parti ghiacciate della superficie terrestre che "si stanno sciogliendo a un ritmo allarmante".