Campi Flegrei, confermata l’allerta gialla: cosa prevede e cosa cambia per i cittadini

Il Dipartimento della Protezione Civile ha confermato il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico nell’area dei Campi Flegrei a Napoli. Il passaggio alla fase 2 di "attenzione" è arrivato dopo la riunione della Commissione Grandi Rischi – settore rischio vulcanico.
Allerta gialla nella zona dei Campi Flegrei a Napoli: che cosa significa?
La Commissione Grandi Rischi – settore rischio vulcanico, riunita a Napoli, ha votato per l'adozione ed entrata in vigore dello stato di allerta gialla nell'area dei Campi Flegrei a Napoli. Una decisione sopraggiunta dopo un'attenta analisi che ha tenuto conto delle ultime valutazioni scientifiche relative all’attività dei Campi Flegrei, ma anche dell'aggiornamento delle strategie operative e dei livelli di allerta.
Secondo la Protezione Civile è la nuova articolazione dei livelli di allerta riflette il progresso delle conoscenze scientifiche sopraggiunte grazie ad un lavoro congiunto tra Commissione Grandi Rischi, il Dipartimento della Protezione Civile, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la Protezione Civile della Regione Campania, oltre ai rappresentanti degli enti locali e ai sindaci dei Comuni interessati.
Cosa significa il livello di allerta gialla fase 2? Con l'entrata in vigore dell'allerta di stato 2 nella zona dei Campi Flegrei a Napoli saranno potenziate le attività di monitoraggio e valutazione dello stato del vulcano, ma anche potenziate le misure operative. Non solo, sono previste anche azioni di prevenzione non strutturale, come iniziative di formazione, informazione ed esercitazioni.
Campi Flegrei, ultima ora: il livello di allerta resta gialla
Il livello di allerta resta gialla per rischio vulcanico nella zona dei Campi Flegrei a Napoli. Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, ha sottolineato dopo un'esercitazione a Napoli: "nulla di nuovo sotto il sole".
Da segnalare che in tutta la zona prosegue l'agitazione bradisismica che si riferisce all'insieme delle attività legate al bradisismo, un fenomeno vulcanico caratterizzato da un lento sollevamento o abbassamento del suolo.
L'ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano, diramato nella giornata di martedì, ha evidenziato come i tre principali parametri di monitoraggio sismologia, deformazione del suolo e geochimica, mantengano un trend in aumento. Ecco i dati condivisi nel bollettino:
- Sismologia – Tra il 27 ottobre e il 2 novembre sono stati registrati 149 terremoti con magnitudo superiore a 0 e un valore massimo di 2.0.
- Deformazioni del suolo – I dati degli ultimi 20 giorni mostrano un aumento della velocità di sollevamento, passata a circa 20,5 millimetri al mese, contro gli 1,5 mm/mese registrati fino a metà ottobre.
- Geochimica – I parametri monitorati confermano il progressivo riscaldamento del sistema idrotermale e l’aumento dei flussi di gas, in linea con l’andamento osservato negli ultimi mesi.
Gli esperti precisano che il quadro complessivo non giustifica un cambio di livello di allerta, che ad oggi resta giallo. La situazione continua a essere monitorata dagli enti scientifici e dalla Protezione Civile nazionale e regionale.






