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Allarme siccità, per l'Anbi 3,5 milioni di italiani rischiano di rimanere senza acqua

Secondo l'Associazione Nazionale dei Consorzi di bacino 3.5 milioni di italiani, a causa della siccità, rischiano di non veder scendere acqua dai loro rubinetti. Al Centro - Nord i dati sono allarmanti. I fiumi sono ai minimi storici e a breve si dovranno mettere in atto diverse misure restrittive
Ambiente25 Febbraio 2023 - ore 08:30 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente25 Febbraio 2023 - ore 08:30 - Redatto da Redazione Meteo.it

L'Anbi - Associazione Nazionale dei Consorzi di bacino - lancia l'allarme siccità. Con i dati alla mano e una analisi molto attenta e accurata della situazione in cui riversa l'Italia si ritiene possibile, infatti, che ben tre milioni e mezzo di italiani potranno rimanere senz'acqua o meglio con i rubinetti completamente asciutti. L'acqua non può più essere data per scontata, è un bene prezioso di cui non possiamo privarci e occorre far di tutto affinché nessuno rimanga senza. L'auspicio è che si possano subito mettere in campo diverse strategie per evitare che i rubinetti delle case non rimangano all'asciutto e che non si creino danni economici al settore dell'agricoltura, già messo duramente alla prova l'anno scorso sia dalla siccità che dagli eventi meteo estremi.

Allarme siccità: i dati dell'Anbi

Nuovo allarme siccità. Il presidente dell'Anbi, Francesco Vincenzi, citando dati del Cnr, ha recentemente fatto sapere che una percentuale fra il 6% ed il 15% della popolazione italiana vive ormai in territori esposti ad una siccità severa o estrema. Oltre a questo, è emerso, come, settimana dopo settimana l'associazione arrivi a registrare: "il peggiorare di una situazione, che appare irrimediabilmente compromessa, anche a fronte di prossime e comunque auspicate precipitazioni". Insomma la pioggia in arrivo non potrà risollevare la situazione del Centro - Nord e cancellare con un colpo di spugna i problemi che già emergono. La situazione è già ben più seria e le poche precipitazioni in arrivo non riusciranno a fare la differenza.

Nel mese di febbraio, infatti, l' assenza di pioggia ha fatto scattare un nuovo allarme siccità soprattutto lungo le zone tirreniche dell'Italia centrale. Oltre a questo le temperature miti del mese in corso hanno fatto sì che il già scarso manto nevoso nelle regioni alpine si assottigliasse ulteriormente. Paradossalmente sulle Alpi si rimpiange la presenza di fiocchi di neve mentre al Sud, sull'Etna, ne è caduta ben oltre quella di cui c'era bisogno tanto che le grandi quantità di neve hanno causato numerosi problemi nella zona.

Fiumi in secca dal Nord al Centro: la fotografia del Po e del Tevere

I dati pongono in risalto le drammatiche condizioni in cui riversa il fiume Po che registra portate al di sotto del minimo storico ed ovviamente inferiori al 2022.

In sofferenza anche il Centro Italia dove il fiume Tevere continua a decrescere costantemente e la portata dell'Aniene è meno della metà della media storica. Perfino il lago di Bracciano rimane a un livello più basso di 14centimetri rispetto al 2022.

La siccità ha colpito anche Francia: la situazione

Allarme siccità anche in Francia dove si sta pensando concretamente al razionamento idrico in alcune zone del Paese. Cosa sta succedendo? Si parla di restrizioni per l'acqua da mettere in atto già dal prossimo mese di marzo. Se così fosse si tratterebbe di un fatto inedito in questo periodo dell'anno, ma dopo il record di 32 giorni senza pioggia e un inverno particolarmente secco, la scelta pare quasi inevitabile. I tre mesi di ritardo sul riempimento delle falde acquifere provoca danni importanti e bisogna correre ai ripari al più presto.

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Ultimo aggiornamento Martedì 04 Novembre ore 22:32

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