Overtourism in Italia: ecco quali sono le aree italiane più a rischio

La mappa dell'Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst), realizzata dall'Istituto Demoskopika, conferma alcune tendenze, ma riserva anche sorprese, evidenziando le destinazioni italiane più vulnerabili al fenomeno dell’overtourism.
Secondo gli studiosi, l'overtourism non è più considerato un semplice problema, ma una questione prioritaria per la sostenibilità delle destinazioni turistiche italiane colpite da sovraffollamento di visitatori. Questo fenomeno non influisce solo sull’esperienza dei turisti, ma ha anche un impatto significativo sulla qualità della vita delle comunità locali.
Overtourism, ecco quali sono le aree italiane più a rischio
Rimini, Venezia e Bolzano si confermano, per il secondo anno consecutivo, tra le principali destinazioni italiane colpite dal fenomeno dell'overtourism. Questo è quanto emerge dalla mappa dell'Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst), realizzata dall'Istituto Demoskopika.
In particolare, Rimini e Venezia occupano le prime posizioni nella classifica per densità turistica, con rispettivamente oltre 17.000 e quasi 16.000 presenze per chilometro quadrato. Rimini detiene anche il primato nazionale per la produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo con 76,8 chilogrammi per turista, mentre Benevento per esempio registra solo 0,5 chilogrammi.
Oltre alle sette province già al vertice nel 2024, Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Napoli, Trento e Verona, quest’anno si aggiungono anche Milano, Roma e Trieste. Così, il numero delle realtà con un sovraffollamento turistico "molto alto" sale a dieci, con un impatto sempre maggiore sulla qualità della vita dei residenti, sulla resilienza delle comunità locali e sulla sostenibilità a lungo termine delle destinazioni coinvolte.
Per quanto riguarda il rapporto tra il numero di turisti e la popolazione residente, Bolzano mantiene la leadership con quasi 69 turisti per ogni abitante, seguita da Venezia con circa 47 turisti per residente. Alla fine della classifica si trovano Lodi, Avellino e Benevento. Inoltre, nell'area "alta" dell'indice figurano anche le province di Aosta, Firenze e Siena, dove la pressione turistica è ancora notevole, con effetti rilevanti sulle risorse locali e sul benessere delle comunità.
Come combattere l'overtourism?
Esistono molteplici strategie che possono essere adottate per ridurre l’impatto del turismo di massa, e queste possono coinvolgere sia i tour operator che i viaggiatori stessi. Per i turisti, è fondamentale un cambiamento di mentalità che incoraggi pratiche sostenibili, con particolare attenzione alla gestione dei rifiuti, al risparmio idrico e alla scelta dei mezzi di trasporto, preferendo opzioni ecologiche come il treno e prediligendo il trasporto pubblico. Inoltre, esplorare destinazioni meno battute e visitarle durante la bassa stagione può rivelarsi un'ottima alternativa.
Un altro aspetto importante da considerare è l’impatto sociale dell’overtourism: molti residenti percepiscono l’arrivo massiccio di turisti come un fattore di isolamento, poiché non ne traggono vantaggio concreto. Per contrastare questo fenomeno, una possibile soluzione potrebbe essere quella di optare per alloggi e guide locali, contribuendo direttamente all'economia della comunità.