Adolescenti e fumo: record in Italia. Più rischi per il cuore già prima dei 30 anni

Campagne e danni alla salute non riescono ancora a spaventarli. Il 55% degli adolescenti italiani ha almeno provato le sigarette elettroniche. E queste purtroppo portano anche alle sigarette vere e proprie da minorenni. Con possibili effetti negativi per il cuore già entro i 30 anni.
Danni al cuore già prima dei 30 anni
Ne parla uno studio recente pubblicato su Jacc, la rivista dell’American college of cardiology. La ricerca sostiene chi ha iniziato a fumare tra i 10 e i 17 anni ha più rischi di sviluppare problemi al cuore prima dei trenta. E il problema riguarda in primo luogo l’Italia, che ha il record di baby fumatori.
“Lo studio è interessante perché per la prima volta ha osservato la fascia di popolazione tra i 10 e i 24 anni”, sostiene sul Corriere della Sera Silvano Gallus, ricercatore dell’Istituto Mario Negri di Milano. “I controlli ecocardiografici eseguiti a tutti i partecipanti raggiunta l’età di 24 anni, hanno mostrato per chi si è dichiarato fumatore una probabilità dal 33 al 52% superiore di danno cardiaco strutturale e funzionale. C’è evidenza che questo danno in giovane età aumenti il rischio di mortalità per malattia cardiovascolare negli over 50”.
La prevalenza del fumo è dello 0,3% a 10 anni, dell’1,6% a 13, del 13,6% a 15, del 24% a 17 e del 26,4% a 24: si inizia a fumare sempre di più da giovani, e da minorenni.
Adolescenti: 55% ha già provato sigarette elettroniche
“La Comunità internazionale si sta concentrando sugli under 18 con l’obiettivo di arrestare questa ondata di neo fumatori”, prosegue Gallus. “Grazie al Global Youth Tobacco Survey è stata scattata una fotografia dei giovani tra i 13 e i 15 anni in 75 Paesi. È emerso che l’Italia ha il primato di baby fumatori, e non solo. Il 55% dei nostri adolescenti ha riportato di avere almeno provato per una volta le sigarette elettroniche, che rappresentano l’anticamera della sigaretta vera e propria tra gli under 18”.
Che fare? Gallus suggerisce di aumentare il prezzo delle sigarette, come in Francia dove il raddoppio dei costi ha portato a un calo del consumo. “Vanno studiati anche messaggi mirati ai giovani fumatori, utilizzando i loro canali di comunicazione e il loro linguaggio. I danni cardiovascolari evidenziati dallo studio, per esempio, non sono irreversibili. Chi smette di fumare entro i 35 anni, ha lo stesso rischio di malattie e di morte di chi non ha mai fumato".