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Virus della lingua blu torna a colpire gli ovini in Sardegna: cos'è la Bluetongue e quali pericoli ha per l'uomo?

Virus della lingua blu torna a far tremare la Sardegna: cos'è la malattia degli ovini e quali pericoli ha per l'uomo?
Ambiente30 Agosto 2024 - ore 12:39 - Redatto da Meteo.it
Ambiente30 Agosto 2024 - ore 12:39 - Redatto da Meteo.it

Il virus della Lingua blu torna a fare paura in Sardegna. L'epidemia che già in passato ha fatto molte vittime tra gli ovini si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta la Regione. Secondo quanto riportato da Coldiretti sarebbero già centinaia i casi accertati, anche se sembra che le vittime tra gli ovini siano molte di più.

Virus della lingua blu, di cosa si tratta?

L'infezione era già balzata alle cronache nell'agosto del 2021, quando si erano registrati circa 28.000 casi tra i ruminanti - in particolare le pecore - di questo virus che può avere anche un decorso letale.

Conosciuto anche come Bluetongue, è una malattia infettiva che si trasmette dai Culicoides imicola,  insetti vettori ematofagi simili a piccoli moscerini. La puntura di questi insetti può trasmettere il virus a tutti i ruminanti, anche se in particolare la diffusione è stata registrata nelle pecore.

La malattia si manifesta con febbre, edema della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua - ingrossata e cianotica - fuoriesce dalla bocca, da qui il nome dato al virus. La malattia può anche provocare malformazioni fetali e aborti e portare alla morte degli animali. Occorre però precisare che la Bluetongue non è pericolosa per l'uomo, neppure nel caso in cui vengano consumate le carni di animali infetti. Stando a quanto riportato i nuovi casi di virus della lingua blu 2024 sarebbero ad oggi complessivamente 10.134, con 1.062 animali morti.

Habitat ideale per gli insetti che "veicolano" il virus della lingua blu

Il Culicoides imicola - che come abbiamo detto è il responsabile di questo virus nelle pecore - trova in Sardegna il suo habitat ideale. La diffusione nell'intera regione è dovuta ai focolai larvali di questo insetto che si sviluppano principalmente negli ambienti fangosi in prossimità di abbeveratoi e sui bordi dei laghetti artificiali che costituiscono una importante risorsa idrica per le circa 20.000 aziende zootecniche della Sardegna.

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