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Uragano Otis, in 12 ore si trasforma da tempesta a mostro di classe 5

Uragano Otis e cambiamento climatico: quale rapporto? La forza distruttiva che ha colpito Acapulco è l'ennesima dimostrazione dei rischi legati all'innalzamento delle temperature degli oceani
Eventi estremi2 Novembre 2023 - ore 13:03 Redatto da Redazione Meteo.it
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Foto da Twitter

Il violentissimo uragano Otis che ha colpito nei giorni scorsi Acapulco è passato da tempesta tropicale a colossale perturbazione atmosferica di classe 5 in appena mezza giornata. Gli scienziati non avevano mai visto una cosa del genere prima nel Pacifico orientale.

Uragano Otis, violenza inaudita

Quello che nei giorni scorsi si era presentato come una normale tempesta tropicale - con venti compresi tra 64 e 118 km/h - ha finito per trasformarsi in un violento uragano di categoria 5, la più forte in assoluto. Otis - questo il nome assegnato alla perturbazione atmosferica - ha seminato distruzione sulla costa del Messico, devastando la magnifica città turistica di Acapulco nello Stato di Guerrero.

La cosa più incredibile - che ha lasciato senza parole gli scienziati - è che la trasformazione, che ha portato Otis ad assumere una forza incredibile spazzando via tutto ciò che trovava lungo il suo percorso con venti fino a 265 km/h, è avvenuta in appena 12 ore. Ê bastata mezza giornata per rendere quella che si era presentata come una semplice tempesta tropicale in uno degli uragani più violenti della storia.

"Scenario da incubo, mai visto prima" queste sono state le parole degli scienziati per descrivere l'evento meteorologico estremo che ha provocato decine di morti e danni ingenti.

In un articolo su The Conversation il professor Ravindra Jayaratne - docente di Ingegneria Costiera presso l'Università di Londra Orientale - ha dichiarato che un uragano con le caratteristiche di Otis potrebbe manifestarsi una volta ogni diversi millenni. Non vi sono dati storici per alimentare i modelli climatici predittivi. Jayaratne ha dichiarato:

Non sappiamo quando una tempesta del Pacifico orientale si è trasformata per l’ultima volta in un uragano di categoria 5 da un giorno all’altro – nel caso fosse già accaduto – ma certamente è successo prima dei moderni satelliti e delle boe meteorologiche. I nostri modelli faticano a spiegare questi ‘eventi che si verificano ogni 1.000 anni' perché semplicemente non li abbiamo mai osservati prima

Uragano Otis, colpa della crisi climatica?

Il fatto che il terribile uragano abbia potuto trasformarsi in così poco tempo da tempesta tropicale a evento distruttivo sia avvenuto proprio ora, nel cuore di una crisi climatica, dovrebbe portare a riflettere. L'aumento delle temperature degli oceani alimenta la formazione e la capacità distruttiva degli uragani, che potrebbero diventare sempre più frequenti.

"Il comportamento delle tempeste e della loro intensificazione sta diventando sempre più difficile da prevedere l’alterazione dei modelli meteorologici consolidati, e L’uragano Otis ci ha ricordato in modo netto e immediato l’inadeguatezza dei nostri attuali strumenti predittivi di fronte al rapido cambiamento climatico e agli eventi meteorologici sempre più estremi" ha dichiarato il professor Jayaratne. D'altronde gli effetti dell'uragano erano stati previsti dagli scienziati del National Hurricane Center e del Central Pacific Hurricane Center della NOAA, e in un comunicato stampa pubblicato martedì 24 ottobre i meteorologi avevano preannunciato uno "scenario da incubo" per il Messico meridionale. Quello che nessuno si sarebbe mai immaginato però, era che l'incredibile trasformazione avvenisse in appena 12 ore.

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