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Astronomia in pillole: dalle origini del nome di questa scienza ai termini più utilizzati

Da dove deriva il termine astronomia e quali sono i principali eventi celesti oggetto di studio da parte degli astronomi?
Spazio15 Novembre 2024 - ore 15:29 - Redatto da Meteo.it
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Plenilunio, Superluna, congiunzioni e piogge di stelle cadenti, sono alcuni dei fenomeni celesti che fanno parte di quell'universo che tutti noi conosciamo con il nome di "astronomia". Ma cosa si intende davvero quando ci riferiamo a questa scienza, e quale è il significato dei termini più spesso utilizzati per descrivere gli spettacoli del firmamento?

Astronomia, le origine del nome

Da dove deriva il termine "astronomia"? La parola proviene dalla parola greca "ἀστρονομία", che tradotta descrive perfettamente la sua funzione, ovvero lo studio della materia e di oggetti fuori dall'atmosfera terrestre e delle loro proprietà fisiche e chimiche.  

Si tratta della più antica scienza naturale, che affonda le sue radici in un lontanissimo passato. Fin dai tempi dell'antichità l'uomo è stato affascinato dai fenomeni celesti e dai loro movimenti visibili a occhio nudo. Fu durante il Rinascimento che questa scienza subì una vera e propria trasformazione, conosciuta come rivoluzione astronomica.

Nel XVII secolo, con l'invenzione del telescopio, abbiamo assistito a un ulteriore sviluppo nell'astronomia osservativa, che da quel momento iniziò a interessare non più solo gli eventi visibili a occhio nudo, ma anche un universo fino a quel momento totalmente sconosciuto all'uomo.

I principali eventi astronomici

Oggi sentiamo spesso parlare di fenomeni celesti, e termini come "congiunzione planetaria", "fasi lunari", "plenilunio" e "pioggia di stelle" sono ormai diventate di uso comune. Tuttavia spesso non abbiamo ben chiari i dettagli dei singoli eventi, e questa breve guida vuole essere una fonte preziosa di approfondimento per tutti gli aspiranti skywatcher.

Congiunzione, quanto sono vicini due corpi celesti?

Una congiunzione è per definizione un evento durante il quale due corpi celesti appaiono talmente vicini da poter essere osservati dalla Terra all'interno di uno stesso campo visivo.

Una congiunzione può interessare, oltre che i vari pianeti, anche la Luna, gli asteroidi e le stelle. Occorre però specificare che la vicinanza tra due o più oggetti celesti è solo un'illusione ottica, e che in realtà sono molto lontani l'uno dall'altro. La distanza media tra i protagonisti di una congiunzione varia da 0,5° a 9°, e solo raramente si verifica un evento che possa vederli più vicini. L'ultima volta è stato nel 2020, quando Giove e Saturno danzarono in cielo ad appena 0,1° di distanza uno dall'altro.

Cosa sono le fasi lunari e quando si verificano?

Quali e quante fasi attraversa la Luna per compiere un ciclo completo? Durante il suo moto il nostro satellite viene a trovarsi in posizioni diverse rispetto al Sole, che determinano una maggiore o minore luminosità a causa della quantità di luce solare che la irradia. Un ciclo lunare completo, detto mese sinodico, impiega circa 29 giorni ed è composto da quattro diverse fasi: Luna nuova o novilunio, primo quarto, Luna Piena o plenilunio e ultimo quarto. Ognuna di queste fasi dura circa una settimana.

Noi però non vediamo solo questi quattro passaggi, ma anche quelle fasi intermedie che portano il nostro satellite a illuminarsi sempre di più (Luna crescente) per passare dal novilunio al plenilunio o a perdere a poco a poco luminosità (Luna calante) per tornare a sparire completamente con la Luna Nuova.

Ma come distinguere una Luna calante da una crescente? Nel primo caso, per noi che osserviamo dall'emisfero boreale, la parte illuminata sarà quella di sinistra, mentre quando il satellite si trova in fase crescente sarà l'area destra a ricevere l'irraggiamento solare. Ovviamente osservando il fenomeno dall'emisfero australe sarà l'opposto.

E la Superluna?

Quando il nostro satellite raggiunge la fase di piena o il novilunio mentre si trova nel punto della sua orbita più vicino alla Terra, con uno scarto del 10%, ovvero a una distanza non superiore al 90% dal perigeo, si parla di Superluna.

Questa caratteristica ci dona un disco lunare un po' più grande e luminoso del solito. Esistono due diverse teorie sulle caratteristiche che il nostro satellite deve avere per poter essere definito Superluna, quella di Richard Nolle e quella di Fred Espenak.

Può anche accadere di trovarsi ad ammirare una Microluna, o luna piena più piccola del solito: ciò accade quando il satellite raggiunge la sua fase massima all'apogeo, ovvero al punto più lontano da noi.

Piogge di stelle cadenti, uno spettacolo dedicato ai più romantici

"Se vedi cadere una stella esprimi un desiderio e si avvererà". Quanti di noi si sono lasciati prendere dalla tentazione di affidare agli astri cadenti un loro desiderio? La credenza popolare vuole che, chi si appresta a osservare il firmamento nelle sere in cui i diversi sciami meteorici raggiungono il picco,  prima di porsi in attesa metta in tasca qualche sogno che vorrebbe vedere esaudito. Ma al di là della versione romantica questo fenomeno affascina l'uomo da secoli.

Occorre precisare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, quelle fiammate che solcano il cielo non sono in realtà stelle cadenti ma piuttosto meteore, ovvero detriti spaziali che bruciano a contatto con l'atmosfera terrestre. Ma come arrivano lì? In realtà è il nostro Pianeta a raggiungerli quando, nel corso della sua orbita intorno al Sole, viene a trovarsi in aree dello spazio in cui stazionano rocce e frammenti lasciati dalle comete. Ovviamente vi sono regioni più o meno ricche di detriti, e di conseguenza si possono avere piogge di stelle copiose o altre con uno Zhr modesto.

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