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Colpo di scena: il razzo che colpirà la Luna, non sarà Falcon 9 di Space X

Non si tratta del Falcon 9 di Space X di Elon Musk. C'è stato un errore nel tracciamento dei detriti spaziali. A terminare la sua corsa impattando con la Luna sarà un razzo cinese. Ecco com'è avvenuto lo scambio di identità.
Spazio15 Febbraio 2022 - ore 09:40 - Redatto da Redazione Meteo.it
Spazio15 Febbraio 2022 - ore 09:40 - Redatto da Redazione Meteo.it

Colpo di scena nello spazio. Sarà un razzo cinese che colpirà la Luna e non Falcon 9 di Space X. Di cosa stiamo parlando? Del detrito spaziale che pare destinato a schiantarsi per la prima volta sulla Luna. Finora nessun detrito aveva mai terminato il suo viaggio così. Ma il prossimo 4 marzo 2022 non sarà il razzo Falcon 9 della SpaceX di Elon Musk a schiantarsi sul nostro satellite, come riportato in tutto il mondo, bensì il booster del razzo cinese Lunga Marcia 3C usato per la missione Chang'e 5-T1 del 2014.

Il razzo cinese che colpirà la Luna: traiettorie e scambio di identità

Qualche giorno fa tutti avevano parlato della clamorosa collisione di uno dei tanti detriti che navigano per lo spazio con la Luna. Sottolineando la straordinarietà di quanto sarebbe accaduto il prossimo 4 marzo 2022 in molti avevano evidenziato che a finire alla deriva sarebbe stato il razzo Falcon 9 della SpaceX di Elon Musk. Così non sarà. Tale razzo non terminerà il suo vagabondare alla deriva nello spazio passando alla storia come quello che si schiantò sulla Luna. A quanto pare, infatti, c'è stato un clamoroso scambio di identità.

L' astronomo Bill Gray, che a fine gennaio aveva preannunciato l'impatto sulla Luna, ha spiegato come a portarlo a far confusione sia stato un equivoco risalente a quasi sette anni fa. Cosa era accaduto? Gli astronomi avevano osservato un misterioso oggetto scoprendo solo dopo averlo scambiato per un asteroide che invece si trattava di un detrito spaziale.

In quell'occasione però avevano commesso un piccolo errore. Siccome era passato vicino alla Luna a soli due giorni dal lancio del satellite americano Dscovr, Gray e altri esperti avevano identificato tale detrito come il secondo stadio del razzo Falcon 9 che era stato usato per la messa in orbita. Peccato però che tale supposizione fosse errata.

Per parecchio tempo nessuno si è accorto dello scambio di identità, dell'errata identificazione del detrito spaziale. A far balzare agli occhi l'errore commesso è stata però la risonanza mediatica avuta dalla notizia inerente l'impatto con la Luna.

Incuriosito da quanto accadrà il prossimo 4 marzo, infatti, l'ingegnere Jon Giorgini, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, ha cercato di vederci chiaro e si è accorto che Dscovr non era passato vicino alla Luna e dunque neanche il razzo poteva aver seguito una simile traiettoria. Insomma l'ingegnere Giorgini ha smentito Gray e il suo team sottolineando la loro "svista" e attribuito la vera identità al detrito che si schianterà sulla Luna terminando stoicamente la sua corsa nello spazio.

Il problema del tracciamento: l'errore di Gray e i limiti degli studiosi

La vicenda, che ha suscitato grande clamore mediatico, ha evidenziato il problema legato al fatto di individuare il vero identikit del detrito spaziale.

Vi è in generale una grande difficoltà, nonostante i potenti mezzi tecnologici, per tracciare gli oggetti nello spazio cislunare. Ancora oggi, sembrerà incredibile, mancano gli strumenti adeguati.

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