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Puntura di ape o vespa: come comportarsi e a cosa stare più attenti

Riconoscere rapidamente uno shock anafilattico può salvare la vita. Negli altri casi è sufficiente restare calmi e, quando necessario, rimuovere con attenzione il pungiglione
{icon.url}22 Giugno 2023 - ore 08:16 Redatto da Redazione Meteo.it
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22 Giugno 2023 - ore 08:16 Redatto da Redazione Meteo.it

Una puntura di un’ape, di una vespa o di un calabrone può diventare un problema molto serio per la salute, soprattutto se non si adottano i giusti comportamenti. I rischi principali si verificano in caso di reazione allergica: la presenza di sintomi come gonfiore di viso e labbra, fastidio alla gola, difficoltà respiratorie, tachicardia, abbassamenti di pressione e crampi addominali possono segnalare la presenza di uno shock anafilattico, un’emergenza medica che necessita di un trattamento tempestivo, anche perché se non si interviene rapidamente può essere messa a rischio addirittura la sopravvivenza stessa.

La sfida del pungiglione

Con l’arrivo della stagione estiva può succedere di essere punti da un insetto come una vespa o un’ape. Tralasciando le reazioni allergiche gravi come lo shock anafilattico - casi in cui occorre chiamare il più velocemente possibile il 118 - in tutti gli altri casi è importante rispettare alcune semplici regole per ridurre il dolore e promuovere la rapida guarigione.

Tra i sintomi più comuni della puntura di un'ape ci sono gonfiore, arrossamento, prurito e dolore. Anzitutto, è utile mantenere la calma e non farsi prendere dal panico. Poi, con molta attenzione, è bene procedere all’estrazione del pungiglione, per evitare che il veleno continui a propagarsi nell’organismo.

Il pungiglione è di solito facilmente riconoscibile, perché appare come un punto più scuro al centro della zona interessata. Per agevolare il lavoro può essere utile adoperare una pinzetta o un ago sterilizzato: in tutti i casi, poi, dopo aver terminato l’operazione di estrazione è bene disinfettare tutta la zona interessata.

Per ridurre il gonfiore e placare il senso di dolore è consigliato anche l’utilizzo del ghiaccio o di altre sostanze di origine naturale come olio di lavanda, basilico, miele o bicarbonato.

Nel caso della puntura di una vespa, le regole sono le stesse, con la differenza che il pungiglione non rimane conficcato nella pelle e di conseguenza è tutto relativamente più semplice da gestire.

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Ultimo aggiornamento Lunedì 02 Ottobre ore 22:52

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