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Quanti sono i Pianeti Nani del Sistema Solare?

Più piccoli e meno dominanti dei loro "cugini planetari", i Pianeti Nani continuano a suscitare grande interesse e ad aiutarci nella comprensione dell’universo che ci circonda
Spazio14 Febbraio 2024 - ore 08:51 Redatto da Redazione Meteo.it
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All'interno del Sistema Solare ci sono una varietà di corpi celesti, mantenuti in orbita dalla forza gravitazionale della nostra stella. Tra questi ci sono anche i Pianeti Nani, più piccoli dei pianeti principali ma non per questo meno affascinanti. Ma quanti sono quelli ad oggi scoperti?

Viaggio alla scoperta dei Pianeti Nani

Un'esperienza affascinante, che da sempre accende la curiosità di ricercatori e appassionati di fenomeni celesti, ci porta in un universo fatto di corpi celesti che - seppur più piccoli dei pianeti principali - custodiscono intriganti segreti sul Sistema Solare e sull'evoluzione cosmica.

Attraverso le loro superfici accidentate e le loro caratteristiche ci svelano l'infinita diversità e la complessità dell'universo che ci circonda. Telescopi e sonde spaziali ci guidano attraverso un viaggio affascinante, ad oggi ancora in parte avvolto da un alone di mistero, fatto di corpi celesti che si aggiungono ai pianeti rocciosi, come la Terra e Marte, e a quelli gassosi, come Giove e Saturno.

Pur condividendo con questi alcune caratteristiche, non soddisfano completamente i criteri per essere considerati come tali. Stando a quanto riportato dall'Uai un pianeta è un corpo celeste che orbita attorno al Sole, ha sufficiente massa per assumere una forma sferica sotto l’effetto della sua gravità, e ha "spazzato via" dalla sua orbita altri oggetti grazie alla forza gravitazionale dominante. Proprio quest'ultima caratteristica è quella che differenzia i Pianeti Nani da quelli principali.

Ma quanti sono i Pianeti Nani all'interno del Sistema Solare? Quelli ufficializzati dall'Unione Astrofili Italiani sono in tutto 5. Vediamoli in dettaglio.

Plutone, il Pianeta Nano più famoso

Quando parliamo di pianeti nani all'interno del Sistema Solare, nella mente affiora subito Plutone. Scoperto nel 1930 dall'astronomo statunitense Clyde Tombaugh, è stato considerato il nono pianeta del Sistema Solare fino alla sua riclassificazione nel 2006. Lo troviamo nella fascia di Kuiper - una regione oltre l’orbita di Nettuno - e ha una luna nota come Caronte.

Eris, il secondo pianeta nano in ordine di grandezza

Potremmo definirlo il responsabile del "declassamento" di Plutone. Scoperto nel 2003 da da un gruppo di astronomi guidati da Michael Brown, Eris è il secondo pianeta nano per grandezza dopo Plutone. Si tratta di un corpo celeste ghiacciato orbitante nel sistema solare esterno, che segue un'orbita molto eccentrica intorno al Sole. Al momento della sua scoperta fu soprannominato il decimo Pianeta ed era ritenuto il più grande tra gli oggetti transnettuniani. Solo misurazioni successive portarono a scoprire che Eris era in realtà più piccolo di Plutone di qualche decina di chilometri.

Nell'assemblea generale del 2006 l'Uai - che in quell'occasione promulgò la definizione ufficiale di pianeta e declassò Plutone - lo classificò come Pianeta Nano. Eris ha una luna molto piccola chiamata Disnomia.

Cerere, l'unico Pianeta Nano nel Sistema Solare interno

Si trova nella fascia degli asteroidi - tra le orbite di Marte e Giove - e ha una superficie ricca di crateri, montagne e una sottile atmosfera. Si tratta dell'unico pianeta nano che orbita nel Sistema Solare interno, ed il solo che non appartiene alla categoria dei plutoidi.

È stato il primo membro della cintura di asteroidi a essere scoperto quando Giuseppe Piazzi lo individuò nel 1801. Inizialmente catalogato come asteroide, Cerere è molto più grande e così diverso dai suoi vicini rocciosi che gli scienziati lo hanno classificato come un Pianeta Nano nel 2006.

Haumea, il Pianeta Nano oggetto di controversie

La scoperta di Haumea è stata a lungo oggetto di un contenzioso, in quanto avvenuta da due gruppi di lavoro diversi. L'Osservatorio di Molte Palomar annunciò la sua scoperta il 20 luglio 2004, una settimana prima dell'Osservatorio della Sierra Nevada. Il contenzioso che nacque fu risolto dall'Iau, che attribuì al gruppo di ricerca spagnolo la scoperta, ma lasciò che fosse il team statunitense a scegliere il nome. Sempre l'Iau lo ha classificato un Pianeta Nano nel 2008.

Haumea orbita attorno al Sole nella fascia di Kuiper e presenta due lune: Hi’iaka e Namaka. La sua rapida rotazione - circa 4 ore - ha conferito a questo pianeta nano una forma allungata.

Makemake, il secondo Pianeta Nano per luminosità

Scoperto nel 2005 da un gruppo di ricerca dell'Osservatorio di Monte Palomar, Makemake è situato nella fascia di Kuiper. La sua superficie molto riflettente lo rende il secondo Pianeta Nano ghiacciato più luminoso del Sistema Solare, dopo Plutone. Rispetto a quest'ultimo, Makemake è leggermente più piccolo.

Mentre orbita attorno al Sole, completa una rotazione ogni 22 ore e mezza, rendendo la sua durata del giorno simile a quella della Terra e di Marte.

Nel 2016 alcune osservazioni condotte con il telescopio spaziale Hubble hanno permesso di individuare un satellite naturale in orbita attorno a Makemake. Denominato informalmente MK2, è grande circa 160 km ed ha una luminosità 1300 volte inferiore rispetto al Pianeta Nano. La sua orbita non è ancora stata calcolata con precisione: la luna sembrerebbe trovarsi su un'orbita circolare - a circa 21.000 chilometri dalla superficie del Pianeta Nano - che completerebbe in circa 12 giorni.

Il viaggio continua

Questi cinque pianeti nani rappresentano solo una frazione dei corpi celesti misteriosi e affascinanti che popolano il nostro Sistema Solare. Riuscire a studiarli offre informazioni preziose sull’evoluzione e sulla diversità dell’universo. Sebbene ad oggi si possano contare 5 Pianeti Nani nel Sistema Solare, il loro numero totale è probabilmente molto più alto. Gli scienziati stimano che vi siano fino a 200 pianeti nani nella fascia di Kuiper e oltre 10mila al di fuori del Sistema Solare. Il numero di pianeti nani è destinato a crescere man mano che gli astronomi scopriranno nuovi oggetti celesti.

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